La mossa tedesca

Sadica Merkel, lo sfregio alla Grecia: così spinge il Paese verso il disastro

Andrea Tempestini

All’improvviso un salto nel passato. Anzi, nel buio. La Grecia torna sotto attacco. Il Paese ellenico ieri è finito nella morsa della Germania e del Fondo monetario internazionale via Stati Uniti d’America. Con la Borsa di Atene che ha accusato il colpo e ha lasciato sul terreno il 2,5%. Il primo colpo è arrivato da Berlino. Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, ha bocciato la proposta del premier greco, Alexis Tsipras di convocare un vertice Ue per sbloccare lo stallo nel negoziato tra Atene e i suoi creditori. «I colloqui con la Grecia non hanno fatto molti progressi» ha dichiarato Schaeuble, che si è detto d’accordo con il rinvio dell’incontro dei ministri delle Finanze, previsto per oggi, richiesto dal presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem. «Quando ci saranno le condizioni la riunione sarà convocata» ha concluso Schaeuble. La presa di posizione della Germania preoccupa Bruxelles. «Dobbiamo evitare una situazione di nuova incertezza per la Grecia» ha detto il presidete Ue, Donald Tusk. Le sue parole sono state molto precise e vanno lette in questo modo: i ministri finanziari della zona euro devono trovare la soluzione al negoziato in corso fra creditori e Atene nel più breve tempo possibile. Lo scoglio fondamentale riguarda il pacchetto di misure economiche da decidere subito e far scattare se la Grecia non dovesse rispettare gli impegni di bilancio, impegni che alcuni fra i governi creditori e il Fondo monetario ritengono impossibili da raggiungere. Il caso delle clausole sull’aumento dell’Iva introdotte dall’Italia nella legge di bilancio 2016 diventa un «modello», che è stato evocato nel corso delle riunioni dei ministri finanziari ad Amsterdam. I negoziati «non sono a un punto morto», hanno indicato fonti Ue. Il portavoce del presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem ha indicato che «occorre più tempo»per una soluzione. Tusk chiede che si tratti di «giorni e non di settimane». La Commissione europea è sulla stessa linea, ma va registrato pure un altro schiaffone, quello dell’Fmi. In realtà a parlare per conto dell’organizzazione con sede a Washington è stato Nathan Sheets, vice segretario al Tesoro americano per gli affari internazionali, secono cui il Fondo offrirà fondi alla Grecia solo con riforme e con un alleggerimento del debito». Richieste che «minano gli sforzi tanto del governo greco quanto delle istituzioni europee» ha replicato da Atene la portavoce del governo Olga Gerovasili.