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Referendum: i Consorzi Bonifica Veneto si schierano per il sì

Venezia, 14 apr. (AdnKronos) - “La nostra attività, da sempre votata a garantire la salvaguardia del nostro territorio e a favorire un’agricoltura di pregio, si trova oggi in dovere di dare una forte risposta a chi, con le trivellazioni, va contro i nostri principi e attacca la salute dell’ambiente in cui viviamo. Siamo dalla parte di chi difende il territorio indipendentemente dal guadagno economico. Come abbiamo condannato l’urbanizzazione selvaggia faremo altrettanto su questo fronte. Per questo sosteniamo i consorzi di bonifica polesani nella loro campagna ed il 17 aprile voteremo sì.”. Questa la decisione di Giuseppe Romano, Presidente di Anbi Veneto (Unione Regionale Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e Acque Irrigue) che aggiunge: “quando parliamo di trivelle offshore, non possiamo escludere incidenti che danneggerebbero un territorio unico, oggi Patrimonio Unesco, come il Delta del Po e tanto meno possiamo esimerci dal parlare di subsidenza e dei suoi devastanti effetti.” Gli effetti della subsidenza nel Delta del Po, ovvero il compattamento dei terreni più profondi causato dal peso di quelli superficiali, il polesine ha avuto modo di conoscerli già negli anni ‘50 e ‘60, quando a seguito delle massicce estrazioni il territorio si abbassò mediamente di oltre 2 metri, con punte di 3,5 metri. L’effetto sulle coste fu devastante, tanto che lo Stato dovette ricostruire gli argini dei fiumi (480 km) e a mare (80 km), per evitare infiltrazioni e alluvioni, ricordano i Consorzi di Bonifica.