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Incontro a Pavia, sinergia tra manager pubblici e privati per rilanciare il Paese

Milano, 11 apr. - (AdnKronos) - Superare le vecchie 'diffidenze' tra la managerialità privata e quella pubblica per avviare un dialogo e una sinergia, quando non addirittura un'osmosi, capace di rilanciare il Paese. L'obiettivo è ambizioso ma, per dirla con il presidente di Cida, Giorgio Ambrogioni, "ci si deve riuscire perchè il Paese lo chiede". Nel dibattito sulla riforma della pubblica amministrazione, di interscambio tra la classe dirigente pubblica e quella privata si è parlato a lungo, a Pavia, nel corso di un incontro promosso dalla Confederazione italiana dirigenti e alte professionalità e Federmanager alla presenza delle autorità locali e , tra gli altri, del giuslavorista e componente della commissione Bilancio della Camera Carlo Dell'Aringa. L'idea, condivisa, è di creare un nuovo modello di managerialità, una nuova visione d'insieme per ridare slancio all'economia. In gioco ci sono le imprese private che hanno necessità di un management preparato per affrontare i mercati globalizzati. E poi la pubblica amministrazione, che resta l"azienda' più importante del paese. "Mettere in ordine le regole del gioco -sottolinea Ambrogioni- dall'amministrazione alla politica, dalla burocrazia al fisco, alla giustizia, significa per l'Italia poter aspirare a ritornare rapidamente tra i paesi leader del mondo". La svolta è "indispensabile" per Stefano Cuzzilla, presidente di Federmanager: "in questo momento di crisi per il Paese -afferma- abbiamo bisogno di far dialogare la dirigenza privata e quella pubblica. La sinergia e le singole competenze, nel pubblico e nel privato, se condivise, possono dare il meglio. Nessuno si deve scordare -aggiunge- che la dirigenza è la spina dorsale di questo Paese". Federmanager ci sta lavorando, dice il suo presidente, formando commissioni e preparando elaborati da inviare, quale contributo, ai ministri competenti anche perchè "Federmanager -conclude Cuzzilla- ha finito di attendere le decisioni ma vuole proporle". "L'esigenza che le due aree manageriali possano dialogare più facilmente, nell'interesse del Paese -afferma Edoardo Lazzati, presidente di Federmanager Pavia- è evidente. Bisogna arrivare all'interscambio nei ruoli e deve diventare normale che un manager privato passi al settore pubblico e viceversa", sottolinea ricordando come, ad esempio a Milano "sono in corsa alla carica di sindaco Parisi e Sala, manager dal passato pubblico e privato, le cui duplici esperienze li portano ad aspirare ad una importante carica politica". L'iniziativa, come gli obiettivi, piacciono a Carlo Dell'Aringa, economista e membro della commissione bilancio della camera. Da esperto di politica del lavoro "una comunanza di esperienza, di incontri, di progetti di formazione è fondamentale. La collaborazione è necessaria". Ben vengano, quindi, per Dell'Aringa, iniziative come quella promossa in mattinata da Cida e Federmanager, " organizzazioni che -dice- possono avere un ruolo importante, di filtro, di facilitatori di contatti tra chi, il privato, ha bisogno di servizi utili e chi deve fornirli. Se non si vince questo clima di diffidenza reciproca, per cui il privato accusa il pubblico di inefficienza, e il pubblico accusa il privato di voler cercare solo il tornaconto individuale non si coglie l'opportunità di fare tante cose che, insieme, possono migliorare come i servizi".