La relazione degli ispettori

Banca Etruria, il dossier di Bankitalia inchioda Pierluigi Boschi: "Direttorio parallelo senza trasparenza"

Giulio Bucchi

Non solo una "gestione inadeguata ai rischi". Nel dossier di Bankitalia su Banca Etruria emergono responsabilità sempre più gravi nel management che ha portato l'istituto popolare a un passo dal crac. E al centro delle accuse degli ispettori guidati da Emanuele Gatti c'è anche lui, l'ex vicepresidente Pierluigi Boschi, il papà del ministro delle Riforme Maria Elena Boschi. I consiglieri di amministrazione, accusa Bankitalia, erano "quasi tutti privi di competenze specifiche" in materia bancaria e, come sottolinea Repubblica, nei mesi precedenti al commissariamento, si era creato un vero e proprio "direttorio parallelo", un governo-ombra della banca "poco trasparente": nella Commissione consiliare informale, oltre al vice Boschi, sedevano il presidente Luca Rosi e l'altro vicepresidente Alfredo Berni. L'accusa durissima - "Il Cda dell'Etruria ha sostanzialmente abdicato al proprio ruolo in materia - scrive Gatti -, lasciando ampia discrezionalità all'Alta Direzione (il direttore generale e il presidente, ndr). Il consiglio è composto da 15 elementi espressione del tessuto imprenditoriale e professionale aretino. Il contributo dialettico e propositivo dei consiglieri, quasi tutti privi di competenze specifiche, è risultato insufficiente". Di fatto, i consiglieri erano assai ben pagati (14 milioni di euro di emolumenti tra 2008 e 2013) per lasciare via libera alle decisioni del direttorio. "È emersa la sostanziale assenza di approfondimenti e dibattito - riferisce Gatti - anche sugli argomenti di maggiore rilevanza". "Merita attenzione - si legge ancora - il ruolo svolto dalla Commissione consiliare informale, composta dal presidente, i due vice presidenti, i consiglieri Nataloni, Santoanastaso e Salini. L'assenza di qualsiasi verbalizzazione delle attività svolte da tale commissione ha concorso a rendere poco trasparente il processo decisionale. Solo con molto ritardo il Cda dopo ulteriori sollecitazioni della vigilanza e i richiami del presidente del collegio sindacale, ha preso contezza dello stato di deterioramento della situazione tecnica di Banca Etruria".