Il testo integrale

Biscione, la lettera aperta dei dipendenti Mediaset a Piersilvio Berlusconi

Giovanni Ruggiero

Sul blog ilbiscionetv.it è comparsa una lettera aperta a Piersilvio Berlusconi. Gli autori sarebbero dipendenti giovani e meno giovani di Mediaset che hanno lanciato un appello ai vertici dell'azienda.  Caro Piersilvio, ti conosco dagli inizi degli anni 90. Eri un ragazzo sportivo, atletico, simpatico, gentile con tutti. Dopo tanti anni, poco è cambiato; una sola differenza: sei al vertice dell’azienda più importante della tua famiglia, che è anche un po’ la mia (di tanti, a dire la verità). Questa, non vuole essere una lettera di lodi o di bastonamenti, ma di forte critica. Perché pensata bene, ti scrivo sin dall’inizio che sarà un po’ dura da mandare giù; sono un grande osservatore, amo alla follia questa azienda, ci ho messo e ci metto il cuore per migliorarla (nel mio piccolo), ho la brutta abitudine di ascoltare tutti, dai dipendenti agli alti dirigenti, perché non sono una persona che in generale si fa volere male. Prima di tutto: Piersilvio, svegliati! Non tutti i top manager, i quadri, i dipendenti ti vedono come la persona e l’editore di riferimento, invece dovrebbe essere il contrario; gira per il 44, per il 46, per il 48, per gli studi, sii più vicino a quelle persone che, nonostante le difficoltà, continuano a rendere grande Mediaset e a credere in quest’impresa. Hai una sensibilità fuori dal comune, tante persone non lo sanno, dimostralo. Tantissimi dipendenti ti rimproverano il fatto di non essere presente e di essere poco fermo in certe decisioni; fai l’editore, tra “amore” per loro e fermezza con chi ti fa la bella faccia davanti (solo perché sei figlio di Silvio) e dietro te ne dice di tutti i colori. Hai le qualità e l’esperienza per mandare a quel paese chiunque tu voglia. Lo scandalo dei conti gonfiati doveva essere il primo baluardo della tua imposizione; il fatto, poi, che alla gestione del personale siano arrivati sei manager bocconiani non è giustificabile. Non ce n’era oggettivamente bisogno, soprattutto perché s’impongono alla “vecchia guardia” in maniera poco ortodossa! E la continua ondata di zoccole raccomandate in vari comparti? E basta! Prendiamo gente con i contro cazzi, dal Master di Publitalia, dagli invidiabili CV. Ma allora ci sono o no i soldi? Ma tu sapevi di queste inutili spese? Hai sotto controllo tutte le attività dell’azienda? E’ vero, sono tante, ma gli sperperi e l’anarchia anche. Quando Antonio Ricci dice che Cologno porta sfiga, non ha tutti i torti. E’ piena di gente che fa come le pare, che sfrutta Mediaset per guadagni ma le vuole tanto di quel male che tu neanche immagini, di top manager che vorrebbero fare le tue veci e che agiscono in modo scellerato. Ecco, quest’ultimi si meriterebbero una sano calcio nel di dietro. Di “bella” gente con la passione per questo lavoro, n’è rimasta veramente poca, ed è tutta legata a tuo padre, a Marcello, a Galliani, che hanno saputo dare un imprinting magico all’azienda e ai dipendenti. E tu questo lo sai bene… Certo, i tempi sono cambiati, ma tu sei Piersilvio Berlusconi! Hai imparato tanto da chi ti ha preceduto, e stai facendo un percorso positivo (mi rendo conto che non è facile per Mediaset in questo momento) grazie a collaboratori validi (pochi) e da autodidatta su molte faccende. Insomma, hai tutte le carte in regola per essere davvero il numero uno! Dimostralo senza guardare in faccia nessuno, o comunque pochi. Bene investire in Premium, ottimo che la borsa ci premi, eccellente trovare partner, perché il futuro passa da lì; la pubblicità sta respirando un po’ meglio ma è ancora in grande affanno, 516 milioni dati a quel cattocomunista di De Benedetti sono difficili da mandar giù, gli investimenti sono necessari, gli stipendi (alti) dei manager vanno pagati, le radio vanno mantenute e consolidare se no diventeremo lo zimbello dei broadcaster a livello mondiale, ma non c’è futuro senza Canale5, Italia1 e Rete4. A fanculo i target, i compromessi con le star, i sotterfugi con i manager, le piccole emittenti che ci rubano l’1 o 2% di ascolti; andiamo oltre e almeno per le 3 reti pensiamo allo spettatore. Per i target e gli appassionati, ci sono le “piccole”. Qui c’è da incrementare gli ascolti e rendere di nuovo grande Mediaset, semplicemente perchè se lo merita. Anzi, ce lo meritiamo! Anche alla faccia di chi, in azienda, non ci vuole un gran bene. In maniera spicciola: può passare Canale5, anche se in prima e seconda serata spesso è un disastro. Paghiamo fior fiore di esperti. Riusciamo a concentrarci in quella fascia? Dobbiamo riuscirci! Striscia è una lobby, ma sappiamo dire a Ricci (genio!) di trovare storie fortissime per riattrarre pubblico? Sì, tu puoi dirglielo, imponiti! Ricci è un pezzo di merda? Tu imponi le scelte aziendale, sei l’editore! Minaccia di andare via? Non se ne va…Dove va?! Italia1 è l’anello debole di tutto, poiché ha smarrito la sua identità. Non è per i bambini, non è per i giovani, è più per i nostalgici della bella Italia1 che ora hanno sui 35\40 anni. Ma siamo ancora in tempo: abbiamo riacquistato dignità al pomeriggio e un minimo in prima serata. Ma nella mattina (tutta), tardo pomeriggio e access siamo in fortissimo calo; dobbiamo ri-conquistare bambini, adolescenti e 20enni. Boing fa l’1% e ci ruba poco: re-investiamo sui cartoni, su una fascia ragazzi sensata, su sigle che creano affezione e business. Non investiamoci risolse eclatanti, ma tanto da far dire ad un bimbo “c’è il cartone che mi piace su Italia1”. Cerchiamo di accaparrarci, con qualche sacrificio economico in più, i tf per teenagers più in voga nel mondo, quelli che vanno forte tra i 20anni, quelli che strizzano l’occhio ai giovani. Alessandra Valeri Manera non sarà stata Mrs Simpatia, ma ti ha insegnato molto! Guardiamo al futuro strizzando l’occhio al passato, Mediaset non ha 50 anni! Rete4 ha una mattina che fa pena. Tanti dicono che va bene così e che non ci sono soldi per investire in quella fascia. Troviamoli! L’1% non è concepibile. Un programma Videonews che vada ad aiutare Canale5 contro Uno Mattina non sarebbe sensato? Magari puntando la conduzione su vecchie glorie come Mengacci, Mastrota, Folliero e Rossetti? Costerebbe poco, nel medio termine avremmo ascolti e investimenti. Filosofia spicciola, concreta, sensata e realizzabile, non c’è da interpellare Di Chio o Cardani e fare riunioni su riunioni! Imponi solidarietà tra i programmi, metti al bando le liti a distanza tra star (star?) che creano malumori e portano freddezza, consiglia ai tg di parlare ogni giorno degli show dell’azienda, dì ai conduttori di voler bene al Biscione; alla fine, vengono pagati per questo e una sana clausola sul contratto non sarebbe affatto male. Mediaset ha bisogno di coesione e di ritrovare un’identità, non certo di star bizzose. I nomi, li evito. Fatti sentire anche nelle piccolezze, altrimenti creerai anarchia anche in quel settore, tanto importante quanto stupidamente frivolo. Vogliamo parlare dei tempi burocratici? Ma quanti tuoi numeri due ci sono? In quanti mani deve passare un programma? Quanti fannulloni ci sono? Quanta burocrazia troviamo prima di vedere qualcosa di concreto? Basta, non siamo un’azienda pubblica! Pochi intermediati, pochi esperti che vagliano la situazione (non 10 tavoli con 30 persone), ma soprattutto tu devi controllare. Hai i tuoi fedelissimi? Pier, tu sei l’azienda. Vagliano i tuoi stretti collaboratori e in ultimis SEMPRE tu. Anche per Publitalia, sono finite le vacche grasse. Ma si potrebbe fare molto di più; le nuove leve, prese a quanto pare per competenza, devono cercare e portare gli sghei in tempi brevi. Gli agenti devono essere svegli e non dei morti che obbediscono al loro capo; fantasia, scaltrezza e competenza di vendita devono essere i loro fari. Purtroppo, negli ultimi anni si sono adagiati sulla crisi; ed è proprio qui che un editore forte deve spronare i suoi! Publitalia è ancora una grande azienda che può tornare a rompere le palle a tanti; preoccupiamoci dei nostri nuovi nemici, ma pensiamo tanto a noi stessi. Noi siamo la storia, stiamo pensando ad un futuro pieno di cose, siamo ancora i numeri uno, ma dobbiamo metterci una vera marcia in più per non apparire agli occhi degli altri come dinosauri. Dirigenti, vecchie e nuove leve, devono studiare bene il futuro e trovare sponsor pronti ad investire anche in capo al mondo. E basta dire: “quel prodotto no, quella medicina no, quella tale marca no”; siamo un concessionaria che ha fame di soldi e deve macinarli ogni anno di più. Pier, vai a Milano2 e ogni tanto fai un’incursione! Guardando i dati prima di entrare a Palazzo Cellini, corri a premiare chi merita, vai a bastonare chi non produce. Ma fallo, i tuoi sottoposti (dai dirigenti ai dipendenti) non aspettano altro! Vedrai che loro stima verso di te cambierà non poco. Tante persone ti vogliono bene e sono affezionate a te come un figlio, come un fratello maggiore o minore, ma poche ti vedono come la “stella” che li guida; non si sente la tua presenza, anzi le critiche si sprecano. E questa cosa, a chi è cresciuto in azienda non va giù. Chi ti apprezza, ti stima, ma soprattutto chi ti considera l’erede di Silvio perché ogni volta che ti pensa rivede lui, vorrebbe un Piersilvio forte, presente, imponente in certe occasioni, premiante in altre. Tu vali, fatti sentire con voce e cuore.