Guerriglia di carta
Sole 24 Ore, l'editoriale che smentisce Giorgio Squinzi
C'è una questione che divide il Sole 24 Ore: trovare un parere unanime sulla legge di Stabilità. Solo il 16 ottobre, il giornale economico riportava le parole del presidente di Confindustria nonché editore, Giorgio Squinzi, che suonavano inequivocabilmente a favore della manovra. "Da un primo esame il nostro giudizio è positivo. E' il massimo che si può fare nell'attuale situazione", aveva detto Squinzi. Ma un giorno dopo, sempre sul Sole 24 ore, è arrivata un parere opposto sul piano di Matteo Renzi. A scriverlo è stato Guido Tabellini che, nel suo editoriale, sostiene senza mezzi termini che "oggi l'obiettivo prioritario del governo è consolidare il consenso", mentre il rientro del debito può aspettare. "Provvedimenti popolari" - Per Tabellini, Matteo Renzi ha un tempo molto ristretto per far vedere quanto vale e per sperare di convincere gli italiani. Per questo la manovra ha più i caratteri di una legge che vuole catturare consensi che di un piano strutturale per superare la crisi. Scrive la firma a questo proposito: "La legge di Stabilità è ricca di provvedimenti popolari, alcuni dei quali sono anche utili a sostenere la ripresa economica. Ma le decisioni difficili sulle coperture sono rimandate al futuro. La spending review vera e propria si riduce a 4 miliardi". La maggioranza, in quest'ottica, non può permettersi di perdere consensi e così ha fatto di tutto per far approvare un piano che, secondo Tabellini, pagheremo a un prezzo elevato, ma in futuro. Il parere di Squinzi - Rilievi che non erano stati effettuati da Squinzi, che con l'ammortamento alle imprese che arriva anche fino al 140% non ha potuto fare altro che apprezzare la manovra. "Ci sono elementi positivi che corrispondono al massimo che si possa fare nell'attuale situazione di disponibilità, anche in base ad una spending review che è un po' inferiore alle previsioni", ha tenuto a sottolineare Squinzi in occasione del Forum con la confederazione delle industrie tedesche, a Bolzano. Parole che il Sole 24 Ore ha riportato fedelmente, ma che come messo in evidenza si scontrano con l'editoriale di Tabellini.