Sparito dal Def

Renzi "congela" il tesoretto da 1,6 miliardi

Matteo Legnani

Tesoretto? Quale tesoretto? Sparisce sotto la coltre di polemiche e di critiche, il "bonus" da 1,6 miliardi che il presidente del Consiglio Matteo renzi aveva baldanzosamente annunciato qualche giorno fa. Doveva finire, quel bonus, a qualche categoria disagiata, magari appena prima il voto per le regionali. Pare ora invece che ciò non accadrà. Il Def approvato oggi alla camera prevede infatti "prudenzialmente l'accantonamento" di queste risorse. Sarà forse, come hanno detto anche i tecnici del ministero di Padoan, perchè di fatto non esistono?  Nelle recenti audizioni alle Camere, i tecnici avevano spinto per la prudenza sul computo di quelle cifre: Bankitalia e l'Ufficio parlamentare di bilancio avevano indicato precisamente di andare cauti con il tesoretto. Nella risoluzione di maggioranza, che Camera e Senato hanno votato, non si specifica in quale direzione vada impiegato il 'tesoretto', ma si impegna il governo "a conseguire i saldi di finanza pubblica nei termini indicati nel quadro programmatico" del Def. L'indicazione sull'impiego delle risorse resta dunque vaga, ma se prevale la prudenza 'contabile' sembrano escludersi le opzioni di chi - come Bankitalia - chiedeva di destinare le risorse aggiuntive all'aggiustamento dei conti. Per Renato Brunetta, capogruppo di Fi, l'accantonamento di risorse per usare il tesoretto "è l'ennesimo imbroglio di Renzi" e "della sua politica economica 'drogata' da deficit spending".