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Riforma del condominio: ecco cosa cambia con le nuove norme

Ignazio Stagno

Novità in vista per chi vive in un condominio. Una vera e propria rivoluzione sta per scattare nelle norme che regolamentano le attività condominiali. Dopo circa 70 anni dalla prima disciplina in materia, viene rivisitato il testo entrato in vigore nel 2013 dal decreto Destinazione Italia del 2014. Di fatto i recenti interventi hanno introdotto nuove regole per la gestione economica e le figure coinvolte nella conduzione del condominio. Come racconta QuiFinanza viene profondamente modificata la figura dell'Amministratore. Un amministratore diventa obbligatorio quando ci sono più di 8 condomini. Resterà in carica due anni, salvo il rinnovo. Non deve avere chiaramente precedenti penali contro il patrimonio e non deve risultare protestato. Inoltre deve possedere un diploma di scuola superiore e aver frequentato un corso di formazione specifico (a meno che svolga questa professione da oltre 1 anno). Per quanto concerne l’assemblea, cambiano i quorum per la validità delle delibere: per la costituzione in 1a convocazione: 50% + 1 dei condomini e 2/3 dei millesimi; per la costituzione in 2a convocazione (quella effettiva): 1/3 dei condomini e 1/3 dei millesimi; per le delibere (sempre in 2a convocazione): 50% + 1 dei partecipanti e 1/3 dei millesimi. Il quorum - Inoltre vengono stabiliti criteri restrittivi sull’utilizzo della delega: se i condomini sono più di 20, ogni partecipante all'assemblea non può fare le veci di più di 1/5 dei condòmini e 1/5 dei millesimi. Se il condominio è composto da più di 11 unità immobiliari, può ricorrere alla nomina di un consiglio di condominio di 3 membri con funzioni consultive e di controllo sull'operato dell'amministratore. Impianti tv - Ogni condomino ha inoltre facoltà di installare un impianto di ricezione radiotelevisiva individuale, pur a discapito del deturpamento delle facciate. Novità anche per quanto riguarda la parte relativa gli interventi straordinari: occorre il voto del 50% dell’assemblea + 1 degli intervenuti e 2/3 dei millesimi per tutte le innovazioni riguardanti sicurezza, salubrità, barriere architettoniche, risparmio energetico, parcheggi, antenne e impianti telematici centralizzati. Parti comuni - La definizione di parti comuni viene ampliata e va a comprendere antenne, impianti telematici e sottotetti con caratteristiche strutturali e funzionali comuni. Per modificare la destinazione d'uso delle parti comuni è necessario il voto dell'80% dei partecipanti e dei millesimi. I pannelli solari possono essere installati sulle parti comuni, anche se volti all’alimentazione delle singole unità immobiliari. A questo proposito, non occorre l'autorizzazione dell'assemblea, che però ha facoltà di imporre vincoli architettonici (con la maggioranza di 2/3 dei millesimi). Riscaldamento e animali - Ogni condomino può inoltre staccarsi dall’impianto centralizzato di riscaldamento se vi sono problemi tecnici legati all’impianto condominiale e non risolvibili in 12 mesi. Novità anche per gli amici a quattro zampe: con la riforma del condominio è vietato impedire la presenza di animali domestici attraverso regolamento condominiale.