La beffa

Tfr, niente sconti: in busta si applica l’aliquota ordinaria

Ignazio Stagno

Tfr in busta paga sarà tassato con le aliquote ordinarie. Gli emendamenti esclusi dalla legge di stabilità hanno eliminato il mantenimento della tassazione separata sul Tfr dirottato in busta paga. Di fatto il Tfr sarà tassato a pieno come tutte le altri voci in busta paga. Il tema della tassazione sul Tfr è quello su cui praticamente tutti i partiti sono intervenuti con proposte di modifica che però a quanto pare sono cadute nel nulla. Ogni correzione, di conseguenza, dovrà essere compensata. Proprio sull'anticipo in busta paga del Trattamento di fine rapporto si erano concentrate le proposte di modifica, anche da parte dei Democratici. Ma queste richieste sembrano cadute nel vuoto visto che sono stati dichiarati inammissibili gli emendamenti Maino Marchi e Marco Causi per riportare l'anticipo del Tfr in busta paga ad un sistema di tassazione separata, ovvero non cumulabile con il resto dell'imponibile. Le proposte di modifica sono infatti prive della necessaria copertura. Così di fatto chi vorrà il Tfr in busta paga dovrà pagare più tasse. La tassazione -   Il testo della Legge di bilancio prevede la tassazione all’aliquota marginale Irpef, con un gettito che compensa i maggiori esborsi per i trasferimenti agli enti previdenziali. Se il gettito viene meno, o si riduce fortemente, tutta l’operazione rischia di non tenersi più in piedi. Insomma il governo con una mano fa finta di aiutare i lavoratori dipendenti, con l'altra invece spalanca le porte delle casse per fare il pieno con le entrate fiscali. Inoltre dalle carte parlamentari, come racconta il Tempo, emerge anche la precisazione del governo alla proposta di estensione del reverse charge sull'Iva alla grande distribuzione, dalla quale si attende il recupero di 728 milioni. Il nodo Ue - Fondi aggiuntivi buoni per incontrare la richiesta proprio di Bruxelles di correggere la Finanziaria con 4,5 miliardi in più destinati al taglio del deficit strutturale. Ma questa misura è subordinata al rilascio di una apposita deroga da parte dell'Ue, senza la quale è prevista una nuova clausola di salvaguardia su accise di benzina e diesel. La legge di stabilità che hanno preparato Renzi e Padoan è di fatto una bomba fiscale pronta ad esplodere.