economia
Turismo: Veneto primo assoluto in Italia, cresce in arrivi e presenze (2)
- "Il dato in territorio positivo diventa ancora più significativo - ha aggiunto Finozzi - se consideriamo i soli mesi estivi, che rappresentano il fulcro del turismo del Veneto. Nel periodo giugno - agosto (ci mancano ancora i dati ufficiali di settembre, ma il quadro difficilmente potrà mutare), gli arrivi in Veneto sono cresciuti dell'1,2 per cento rispetto agli stessi mesi del 2013, per un totale di 7.198.608 ospiti che sono giunti nel nostro territorio , dei quali oltre il 70 per cento dall'estero. I pernottamenti sono stati nel medesimo periodo 35.029.213, con un aumento dell'1 per cento rispetto all'estate dello scorso anno, dei quali oltre il 68 per cento generati da turisti stranieri. Per inciso, nel mese di agosto si sono registrati 2.698.319 arrivi di turisti (pari a +0,9 per cento rispetto allo stesso mese dell'anno precedente) e 14.024.212 presenze (pari a - 0,8 per cento rispetto allo stesso mese dell'anno precedente)". "Questi numeri, che ci confermano abbondantemente come prima regione turistica d'Italia, sono in assoluta controtendenza con quanto registrato nel resto del paese e, appunto, ci fanno ben sperare per il futuro anche se non possono essere considerati rappresentativi della redditività delle imprese, sia perché il maltempo ha condizionato qualità e tipo di spesa, sia perché sono il frutto di una politica di sconti suggerita agli operatori proprio da un andamento climatico impazzito". "I dati però evidenziano anche alcuni motivi di forte preoccupazione - ha detto ancora l'assessore - in relazione al tipo di offerta turistica proposta. A fronte di una tenuta a denti stretti del settore balneare, dove le presenze calano dell'1,1 per cento nei primi otto mesi dell'anno e dove si è registrato oltre il 44 per cento dei pernottamenti complessivi, crescono infatti i segmenti delle città d'arte (+4,1 per cento), il lago di Garda (+0,9 per cento) e soprattutto le terme (+2,8 per cento). Ma ci troviamo di fronte ad un calo pesante del turismo montano, dove calano del 5,4 per cento gli arrivi e addirittura dell'8,4 per cento le presenze. Si tratta di un vero e proprio tracollo al quale dobbiamo trovare rimedio, noi assieme agli enti e alle strutture locali e agli operatori".(segue)