Il vice di Juncker
Jyrki Katainen risponde a Renzi: "Nessuna lezione"
Questa mattina Matteo Renzi ha commentato gli ultimi moniti delle istituzioni europee sottolineando che "l'Italia non ha bisogno di lezioni". Le risposte non si sono fatte attendere. Jyrki Katainen, commissario agli Affari Economici e Monetari e prossimo vicepresidente del nuovo esecutivo Ue a guida Juncker, ha risposto così al presidente del Consiglio: "La Commissione Ue non è un maestro, noi siamo collaboratori. Stiamo solo valutando quanto bene i diversi Paesi stanno rispettando i loro impegni e quanto promesso verso gli altri Stati membri". Draghi - Un incontro, quello dei ministri delle Finanze dell'Eurozona, fortmente incentrato sulla necessità per i singoli Paesi di approvare e implementare le riforme strutturali. Concetto ribadito con forza anche dal presidente della Bce Mario Draghi, presente all'incontro: Per "far si' che tornino gli investimenti", ha spiegato il numero uno dell'Eurotower, serve "fare riforme strutturali più ambiziose. I paesi dovranno affrontare le raccomandazioni specifiche in maniera determinata" Dijsselbloem - Dal vertice dell'Eurogruppo esce un accordo tra i ministri delle finanze dell'Eurozona ad accelerare sul fronte della riduzione delle tasse sul lavoro."Ridurre il cuneo fiscale è una delle principali riforme che renderà le nostre economie più competitive", ha spiegato il presidente Jeroen Dijsselbloem. Padoan - In mattinata una parziale rassicurazione ai partner europei era arrivata dal ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, con l'assicurazione che il nostro Paese rispetterà il tetto del 3% nel rapporto tra deficit e Pil. "Come la stessa Bce ammette nel bollettino il quadro macro è molto peggiore di sei mesi fa e c'è un'ovvia meccanica implicazione per i conti pubblici, noi rispetteremo gli impegni presi", ha detto Padoan. "Il target del 2,6% - ha aggiunto - era l'obiettivo compatibile con un quadro macro diverso, lo ripeto: noi rispetteremo i vincoli". "Parigi è Parigi" - A chi gli chiedeva se il rispetto del vincolo del 2,6% nel rapporto deficit-pil volesse dire una manovra correttiva, Padoan ha così risposto: "Stiamo lavorando alla legge di stabilità che, per definizione, impatta sui conti, quando avremo i numeri sarete i primi a saperlo". "Parigi è Parigi". Così il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan risponde ai giornalisti che gli chiedono cosa ne pensi della richiesta che la Francia intende fare per ottenere una deroga al tetto del 3% del deficit. "Noi lo rispetteremo" ha aggiunto.