Casa impossibile

Mutuo, cosa fare se la banca nega il prestito

Lucia Esposito

  Si stipulano sempre meno mutui, lo attestano anche i dati che parlano di un crollo del 47%. Sia perché le banche hanno praticamente chiuso i rubinetti, sia perché le famiglie ne chiedono meno preoccupati da un futuro ancora molto incerto. Secondo le rilevazioni di Mutui.it solo il 16% dei giovani riesce a ottenere un mutuo nonostante un quarto delle richieste arrivi proprio dagli under trenta. Il Sole 24 ore in edicola oggi, martedì 22 gennaio, pubblica dieci consigli per stipulare un mutuo in tempi di crisi. Ecco quindi cosa bisogna fare se la banca rifiuta di concederci il mutuo.  Cercare, cercare, cercare La prima regola è di non arrendersi. Davanti al primo rifiuto non bisogna demoralizzarsi ma bussare ad altre porte. Anche il web, scrive il Sole, può dare una mano nella  ricerca. " Negli ultimi anni si sono affermati sul panorama italiano diversi broker (intermediari) che offrono un catalogo di mutui di più banche ordinati per Taeg (il Tasso annuo effettivo globale, il vero costo da guardare quando si confrontano i "prezzi" di più mutui)". Così facendo si può avere in fretta il quadro delle banche che offrono la migliore offerta.  Informazione preventivo  Bisogna poi informarsi sul tassi (fisso variabile o misto). Ecco, il conisglio è quello di informarsi molto bene prima di fissare incrontri con i consulenti della banca. Capire, a seconda delle proprie esigenze, se conviene fare un mutuo lungo ma con una rata più leggera. Ma in questo caso bisogna verificare quanti in interessi in più si pagano se si passa da un mutuo di venti a uno di trenta e passo. Quindi, bisogna fare attenzione alla durata. Bisogna poi fare la scelta tra il tasso fisso e quello variabile: da quando l'Italia è entrata nell'euro è sempre risultato mediamente meno caro il tasso variabile. Come capire se, in base al nostro reddito, possiamo sostenere la rata? "Il punto di partenza è il reddito netto mensile (si somma quello dei coniugi in caso di mutuo cointestato). Poniamo che sia di 3.000 euro. A questo punto bisogna sottrarre le cosiddette quote di sussistenza. In pratica la liquidità necessaria per pagare bollette e le spese varie quotidiane che occorrono per vivere. Molti istituti di credito calcolano la quota di sussistenza intorno agli 800 euro. Ma l'operazione di decurtazione non finisce qui. Per chi ha figli a carico, in media, si sottraggono altre 200 euro cadauno. E poi bisogna sottrarre eventualmente l'importo di rate dovute ad altri finanziamenti in corso, eventualmente accesi per operazioni di credito al consumo", scrive il Sole 24 ore Prima il muto poi la casa Una volta che conosciamo a livello generale la nostra rata sostenibile possiamo, prima di effettuare la richiesta di fattibilità o chiedere un preventivo, calcolare le simulazioni online  per intercettare la durata e il tasso che corrispondono al nostro "potere di mutuo acquisto". Se fatte queste verifiche ci si accorge di non essere in grado di sopportare la rata, meglio desistere. Un altro fattore decisivo per ottenere il mutio è il "loan to value" cioè il valore del prestito in relazione al valore dell'immobile. In pratica bisogna avere un minimo di disponibilità finanziaria da parte prima di lanciarsi nella richiesta. Il consiglio del quotidiano di Confindustria è quello di cercare il mutuo giusto prima di trovare la casa perché accade spesso che, spinti dall'urgenza di dover firmare un compromesso, ci si ritrovi a fermare il primo mutuo che viene proposto. Che spesso è anche quello alle "peggiori condizioni".  Un ultimo consiglio: molti non lo sanno ma dipendenti pubblici, pensionati e altre categorie professianali iscritte ad albi o fondi possono spesso accedere ad agevolazioni esclusive, prevista dal proprio fondo pensionistico. Quindi la procedura standard  va effettuata ma ovviamente ponderata con l'offerta di categoria che, normalmente, è migliore.