Sicilia

Eni: oltre 2mila in corteo a Gela, domani presidi e volantinaggi (2)

(Adnkronos) - Il riferimento è all'intesa di un anno fa che stabiliva investimenti per 700 milioni per rendere gli impianti gelesi ecocompatibili e più competitivi. Il programma ora appare azzerato. Per questo l'annuncio di Descalzi di puntare a investire 2,1 milioni in "non meglio precisati progetti" di trasformazione del sito in raffineria verde, "non ci piace", tuonano i sindacati. Che continuano a insistere per il diretto coinvolgimento del premier Matteo Renzi nella vicenda. E per il suo intervento al tavolo su Gela che dovrebbe partire a Roma, questa settimana. Al premier, la Cisl rivolge anche l'appello affinché sottolinei a Eni che "investire in Italia conviene più che spendere soldi per progetti in Paesi, dall'Iraq alla Libia al Mozambico alla Nigeria, dove per l'instabilità politica gli investimenti avviati potrebbero ridursi in fumo". Intanto, Cgil Cisl Uil di Gela esprimono "forte preoccupazione" per i 3.500 posti di lavoro a rischio, tra diretto e indotto. E per la tensione sociale che sale. "L'atteggiamento dell'Eni - scrivono - purtroppo conferma tutte le ragioni della mobilitazione della società civile, delle istituzioni locali, dei sindacati". Così, alla vigilia della presentazione a Londra del piano industriale dell'Ente nazionale idrocarburi, prevista per mercoledì 30, confederazioni e federazioni sindacali lanciano un nutrito pacchetto di iniziative. Tra l'altro, lunedì 28 si farà uno sciopero generale a Gela, di tutto il comprensorio. Martedì 29 si terrà, invece, lo sciopero nazionale dei 30 mila addetti di tutte le aziende del gruppo. Anche nel resto del Paese i lavoratori protesteranno contro la politica di disimpegno e disinvestimento avviata recentemente da Eni.