Il governatore di Bankitalia

Ignazio Visco: "Le mosse della Bce di Draghi valgono 1 punto di Pil fino al 2016"

Andrea Tempestini

Banchieri che incensano banchieri. Il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, interviene all'assemblea dell'Abi ed elogia le mosse di Mario Draghi alla guida della Bce, spiegando che quanto fatto dall'Eurotower, per l'Italia, può valere un punto di Pil in più da qui al 2016, ossia circa 16 miliardi di euro. "Gli effetti sull'economia italiana dell'insieme di misure adottate in giugno - spiega Visco - potranno essere rilevanti. Mantenute nel tempo, le variazioni di interesse e del cambio che hanno fatto seguito agli annunci di quelle misure determinerebbe un aumento del Pil stimabile in circa mezzo punto percentuale da qui alla fine del 2016". Secondo il governatore di Palazzo Koch, a questo si aggiungerebbe "un altro mezzo punto percentuale" nel caso in cui "gli intermediari sfrutteranno appieno il finanziamento consentito dalle nuove operazioni", ha chiosato riferendosi, in particolare, al cosiddetto TLTRO, le nuove iniezioni di liquidità alle banche legate a doppio filo all'erogazione del credito. Speranze e dubbi - Nel corso del suo intervento, Visco ha poi sottolineato come "l'ammontare potenzialmente disponibile per le banche italiane è cospicuo; può superare i 200 miliardi lungo l'intero orizzonte del programma". Uscendo dai termini percentuali, in soldoni, l governatore spiega che le misure varate a giugno dalla Bce che mirano, tramite gli istituti di credito, a un maggiore finanziamento dell pmi "sono stimabili in circa 120 miliardi al netto degli scarti di garanzia". Il governatore insiste sulla necessità di stimolare il sistema creditizio di un mondo finanziario che "deve riguadagnare la fiducia del pubblico, deve dimostrare di saper svolgere appieno le funzioni che gli sono proprie, non facendo mancare il finanziamento a chi lo merita, sostenendo l'economia reale". Ma Visco, sul futuro, non mostra assoluto ottimismo e spiega che "in Italia la ripresa stenta ad affermarsi", e che dunque è necessario "completare le riforme per creare un ambiente favorevole alle imprese".