Fiumi di bava sul premier

Renzi super secondo l'Ocse? Una panzana dei giornali italiani

Giulio Bucchi

Fiumi di bava hanno invaso la mattina di mercoledì 11 giugno la principale stampa italiana, che era un po' a secco di complimenti a Matteo Renzi dopo il risultato non entusiasmante dei ballottaggi di domenica. L'occasione è venuta dalla pubblicazione del super-indice Ocse che ha consentito titoloni per dire che l'Italia di Renzi è il paese più in crescita all'interno del G7. E dentro ottimismo a palate. Naturalmente è falso: il Pil italiano fa qualche passo avanti secondo le stime, ma resta ben dietro la media dell'area dell'euro. La ripresa infatti c'è dappertutto in Europa salvo che in Italia (solo Cipro è alle sue spalle). Vai al blog di Franco Bechis per Liberoquotidiano.it   Il super-indice Ocse non c'entra nulla con la crescita. Tecnicamente l'indice Cli (Composite Leading Indicators) fotografa alcuni dati reali dell'economia fra cui la produzione industriale mettendoli in paragone con le prospettive attese per quel paese e con i dati reali degli ultimi 6-12 mesi. E' quindi una fotografia di un paese rispetto a se stesso, che non dà origine a una classifica fra paesi che abbia senso compiuto. Per capire come la notizia dell'Italia di Renzi che va meglio di tutti gli altri paesi G7 sia puro frutto della fantasia dei giornalisti, basta guardare l'evoluzione del super-indice Ocse negli ultimi 36 mesi mettendo a confronto Italia, Germania, Francia, Spagna e Grecia. Ad aprile l'Italia sarebbe sì davanti a Germania e Francia, ma oltre un punto dietro la Spagna e ancora di più dietro la Grecia che va meglio di tutti. Essendo un confronto rispetto a quello che è avvenuto negli ultimi sei mesi, è evidente che la ripresa in Grecia e Spagna rispetto a un passato terribile alza il super-indice. Così per l'Italia, i cui fondamentali dell'economia sono assai inferiori a quelli tedeschi. La super Italia di Renzi è una panzana giornalistica bella e buona. E il super-indice Ocse andrebbe preso con le molle: come si vede in tabella il picco dell'Italia è stato raggiunto nel primo semestre 2011, alla vigilia della tempesta che avrebbe sconvolto i mercati e fatto cadere Berlusconi. Giustamente all'epoca nessuno sparse bava a fiumi come ora per il dato Ocse. Ma il servilismo della stampa italiana ha le sue stagioni. Questa è una stagione d'oro… di Franco Bechis