Allarme patrimoniale
Se hai due case il Pd ti rapinaCosì il mercato rischia un -50%
di Nino Sunseri Dopo l’Imu arriva la Patrimoniale. Stavolta con la P maiuscola. Ad annunciarla il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, a «Ballarò». «Non siamo in condizione di ridurre le entrate Imu. Potremo, però, fare un riequilibrio caricando sui grandi patrimoni immobiliari». Insomma aliquote un po’ più leggere in basso e una scoppola in alto. Ma quanto in alto? «Dico che a valore catastale con 1,3-1,5 milioni indiscutibilmente siamo in presenza di un grande patrimonio». Ma è davvero così? In realtà basta un appartamento in buona posizione nel centro città e una seconda casa un po’ di pregio per raggiungere agevolmente il target indicato da Bersani. Insomma è in arrivo una nuova picconata che rischia di mandare al tappeto un mercato già fortemente provato. A fornire le cifre è l’Istat: a giugno (ultima rilevazione disponibile) le compravendite immobiliari erano in calo del 23,7% su base annua a 167.721. E’ la frenata più forte dal 2008. Con la Patrimoniale di Bersani non sarebbe molto difficile arrivare ad una caduta del 50%. Una mattonata sulla testa di milioni di italiani che hanno investito sulle case i loro risparmi. Già l’Imu è stata devastante. Il direttore generale del Censis, Giuseppe Roma, l’aveva previsto prendendosi del catastrofista: «Per far fronte alla nuova tassazione le famiglie prima di mettere mano ai risparmi metteranno in vendita le seconde case». Con l’intervento immaginato da Bersani l’ondata diventerà tsunami. La piccola proprietà edilizia tenderà a disfarsi del patrimonio facendo crollare i prezzi. «Fin quando le famiglie hanno resistito – avverte il direttore generale del Censis – nessuno ha venduto e i valori hanno tenuto». Ma adesso il quadro cambia radicalmente. «Ci sono tutte le condizioni - secondo il Censis - perché le famiglie da compratrici possano avere la necessità di vendere». Va anche ricordata la discesa verticale delle nuove costruzioni: - 20,3% nel 2011 secondo l'Istat. La caduta del mercato ha già avuto riflessi sui prezzi. Secondo la banca dati del Crif (monitoraggio dei crediti) le quotazioni nel corso del 2012 sono scese del 9,3% circa. Un calo senza precedenti. Nelle altre crisi l’unica conseguenza era rappresentata dall’irrigidimento delle compravendite. Il venditore si fermava in attesa che i valori tornassero a salire. Finora la pazienza ha pagato. Ora accade il contrario. L’incasso di domani potrebbe essere sensibilmente inferiore all’attuale. Così il mercato è diventato più elastico ma anche più frammentato. Secondo il Crif a Milano il calo è netto (-12%) mentre Roma tiene (0) e Torino addirittura registra un apprezzamento (+8%). Il calo del mattone in Italia, su queste nuove proporzioni, è un dato molto forte anche perché depurato da fattori emotivi. A differenza di azioni e titoli, le cui oscillazioni sono pubblicate ogni giorno sui giornali, i valori immobiliari non hanno un bollettino. Quindi molti proprietari vivono nell’illusione. Non conoscere esattamente il valore dell’investimento, in fasi calanti, protegge da ulteriori ribassi perché evita l'effetto panico. La Patrimoniale di Bersani romperebbe la pace: la pressione di vendita diventerebbe subito eccitata per evitare la nuova tassa. Scatterebbe l’allarme. Sarebbe il disastro.