Lazio
Enti locali: Cremonesi, c'e' pletora 'partecipate', chiudere quelle orpello politica
Roma, 17 apr. (Adnkronos) - Nel nostro Paese esiste storicamente una vera e propria "pletora di società partecipate". Occorre puntare su quelle che hanno "oltre che un ruolo economico anche uno di indirizzo industriale e sociale", con risvolti significativi sulla qualità della vita dei cittadini, e chiudere quelle che invece sono soltanto degli "orpelli della politica". Lo ha detto il presidente di Acea, Giancarlo Cremonesi. L'Italia ha una lunga storia nella 'partecipazione statale', ricorda Cremonesi. "Il problema è capire se è anacronistico che lo stato o gli enti pubblici locali abbiano partecipazioni così importanti in società che dovrebbero competere sul libero mercato con società private". "Qual è il senso? - si chiede il presidente di Acea - Quello di fare in qualche modo attraverso queste società una politica industriale o quello di garantire la qualità dei servizi dei cittadini?". "Ci sono società a partecipazione pubblica che hanno un'attività e un'attenzione a quello che fanno molto alta e sono governate molto bene", osserva Cremonesi. Altre, invece, che negli anni si sono trasformate in strumenti a disposizione della politica, secondo una logica clientelare di ricerca del consenso. "E' arrivato il momento di una trasformazione vera di queste società e di un loro ripensamento", afferma il presidente di Acea. Occorre identificare quelle efficienti, salvaguardarle e dotarle di "una normativa che in qualche modo le possa distinguere dalle societa private, che agiscono solo nell'interesse degli azionisti e degli utili di mercato" e chiudere quelle che "sono invece degli inutili strumenti, degli orpelli della politica". Una scelta da cui conseguirebbero oltre che un alleggerimento della burocrazia anche della spesa pubblica: "Tutto quello che è inutile e non serve - conclude - va chiuso, va modificato e va tagliato".