Stangata dietro l'angolo

Governo, verso una tassa ai maxi-stipendi dei dirigenti pubblici e privati

Giulio Bucchi

Dal contributo di solidarietà al tributo di solidarietà. L'indiscrezione di ItaliaOggi rischia di far saltare sulla sedia molti italiani: secondo il quotidiano finanziario, il governo Renzi starebbe pensando di tagliare gli "stipendi d'oro" non solo ai dirigenti della Pubblica amministrazione, ma pure a quelli delle aziende private. Servono soldi per trovare le coperture al taglio del cuneo fiscale per 10 milioni di lavoratori dipendenti. Per questo l'opzione di imporre il sacrificio a 300mila dipendenti pubblici potrebbe estendersi anche al settore privato, ipotesi definita "altamente probabile" da fonti governative. Se ne saprà di più venerdì, quando il tutto finirà sul tavolo del Consiglio dei ministri. Il precedente di Tremonti - Una decisione "suggerita", ecco l'assist al premier Renzi, da un precedente pesante. Nel 2012 fu l'allora ministro dell'Economia del governo Berlusconi, Giulio Tremonti, a proporre la decurtazione del 5% alla retribuzioni dei dipendenti pubblici superiori ai 90mila euro lordi l'anno e del 10% a quelle sopra i 150mila euro lordi, per un periodo che sarebbe andato dal 1 gennaio 2011 al 31 dicembre 2013, a causa della "eccezionalità della situazione economica". La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 223, bocciò la proposta perché violava "il principio della parità del prelievo a parità di presupposto di imposta, perché il prelievo è limitato ai soli dipendenti pubblici". Occorreva, cioè, allargare la platea dei tassati. Cosa che potrebbe fare ora il governo Renzi, introducendo di fatto una patrimoniale mascherata. Pericolo peraltro già avanzato da Bankitalia...