Economia
Toscana: Pacini, ultimi colpi di coda della crisi non ci hanno risparmiato
Firenze, 14 apr. - (Adnkronos) - "Gli ultimi colpi di coda della crisi non hanno risparmiato la Toscana; il segno meno -pur con intensità ridotta- caratterizza ancora la nostra economia da nove trimestri. Dal canale estero continuano a giungere segnali confortanti, ma prosegue la stagnazione della domanda interna; e i bassi livelli di attività e fatturato - e le enormi difficoltà a ottenere pagamenti e credito - condizionano le aspettative delle imprese". Lo dichiara il presidente di Confindustria Toscana, Pierfrancesco Pacini, commentando i dati dell'indagine congiunturale trimestrale Unioncamere Toscana-Confindustria Toscana. "Il ritorno alla crescita è, perciò, un obiettivo vitale per la Toscana, perché la situazione sta mettendo a dura prova la resistenza e le risorse disponibili da parte di tutti gli attori economici e sociali. E questo obiettivo - aggiunge Pacini - va accompagnato con quello, ancora più ambizioso, di riportare saldamente sopra il 20% la quota dell'industria manifatturiera sul Pil regionale, perché è l'unico modo per mettere in sicurezza l'economia e i posti di lavoro". "Confindustria Toscana concorda con la Regione sull'esigenza di mettere mano a un'agenda serrata di politiche industriali in quest'ultimo scorcio di legislatura. E ha considerato molto importante l'anticipo sui fondi europei. E' però ugualmente necessario che tutte le politiche regionali siano coerenti con l'obiettivo di aumentare attrattività e competitività: c'è bisogno di una Toscana magnete d'investimenti, facilitatrice d'impresa e incubatrice di start up. Ci vogliono infrastrutture, ma soprattutto bisogna agire su fiscalità, semplificazioni e regole. Accanto allo sprint sulle riforme previsto dal Def, le imprese toscane chiedono che tutti i provvedimenti regionali - a partire da quelli in discussione in tema di governo del territorio e del paesaggio - tengano conto di questi obiettivi, che sono indispensabili anche al recupero dell'occupazione, che altrimenti resterà ancora a lungo una delle principali zavorre sulla ripresa, anche in Toscana", conclude Pacini.