I tarocchi

Banconote e monete false: come riconoscerle e cosa fare

Ignazio Stagno

Occhio alla fregatura. Soprattutto quando si tratta dei vostri soldi. Secondo le forze dell'Ordine le contraffazioni sulle banconote e sulle monete sono in aumento.  Nel 2013 all’Ucamp, l’Ufficio centrale antifrode dei mezzi di pagamento, ha sancito quello che nel Belpaese aumenta il numero di falsificazioni di moneta. I dati sulle banconote e monete false sono i seguenti (relativi al 2013): 133.130 segnalazioni di casi sospetti di falsità che si sono conclusi col ritiro dalla circolazione o il sequestro di 1.670.728 banconote e 36.682 monete di metallo. A segnalare sono soprattutto le banche (41,5 per cento) poi le Agenzie di custodia (53,5 per cento), le società di trasporto denaro e il 3,5 per cento dagli Uffici postali. Solo l’1,5 per cento delle segnalazioni arriva dalle Forze di polizia. Le più falsificate - Ma quali sono le banconote e le monete più falsificate? Secondo i dati aggiornati al 2013 dei centri anticontraffazione sono il taglio da 50 euro, quello da 20 euro che resta il più falsificato in assoluto, mentre per quel che riguarda le monete sono sicuramente quelle da 2 euro le più contraffatte. È sempre più frequente il rinvenimento in locali seminascosti nelle province italiane (soprattutto al Sud, dove si concentra il maggior numero di falsificazioni di moneata) di macchinari che consentono di trasformare alcuni scantinati in vere e proprie zecche clandestine, dotate di presse e strumenti di precisione. Come riconoscerle - Così è meglio attrezzarsi e imparare a riconoscere le monete e le banconote "taroccate". Le forze dell’ordine sui loro siti internet forniscono validi consigli rispetto al controllo di banconote e monete in euro. Le banconote e le monete sono identiche in tutti i paesi dell’area Euro; sul fronte ci sono finestre e portali che simboleggiano lo spirito di apertura e cooperazione che anima l’Europa e le 12 stelle dell’Unione Europea che rappresentano il dinamismo e l’armonia dell’Europa contemporanea, sul retro di ciascuna banconota è raffigurato un ponte ispirato allo stile architettonico di un periodo della storia dell’arte europea diversa per ogni singolo biglietto. Le regole - Nelle banconote sono una serie di elementi (il nome della valuta, la filigrana, la bandiera dell’Europea, la firma del Presidente della Banca centrale europea, i disegni, ma anche lo spessore) che possono indicare la genuinità di una banconota. Nelle monete, invece sono determinanti, il peso, la stampa, il materiale, eventuali cerchi concentrici nel metallo e il colore stesso. Gli esperti forniscono quattro regole base di sicurezza per evitare di incappare in un falso: toccare, guardare, muovere, controllare. “È importante – spiegano i carabinieri – verificare tutte le caratteristiche di sicurezza confrontando, eventualmente, la banconota sospetta con un’altra di pari valore e sicuramente genuina”. La carta delle banconote - La carta spessa, alcuni elementi in rilievo, le filigrane e il filo di sicurezza in controluce sono elementi importanti in una banconota. Esistono in commercio i rilevatore di banconote, macchinette che attraverso l’uso combinato di quattro luci, quella bianca (per evidenziale correzioni e filigrana), quella ultravioletta (per osservare le cosiddette fibrille che diventano luminescenti) e la luce infrarossa (per evidenziare gli elementi stampati con inchiostro magnetico) stabilisce con un altissimo grado di precisione la genuinità della banconota. Cosa fare - Se vi dovesse capitare per le mani una banconota o una moneta falsa eco cosa dovete fare. La Banca d’Italia consiglia di fare esaminare carta moneta e spiccioli sospetti dai suoi addetti. Se questi ultimi riterranno di trovarsi davanti ad un falso la ritirerà dalla circolazione, la trasmetterà all’Amministrazione Centrale della Banca d’Italia, in Roma, dove il Centro Nazionale di analisi delle banconote sospette di falsità (NAC) la esaminerà. In quel caso si stabilirà definitivamente la genuinità della banconota. In caso di moneta genuina l’esibitore viene rimborsato, senza alcuna trattenuta. In caso contrario all’esibitore non è dovuto alcun rimborso.