Conti in tasca
Nove categorie, 100 voci di spesa:le tue spese senza più segreti
La nuova versione del redditometro comprende oltre cento voci di spesa, che verranno applicate a partire dall'anno di imposta 2009. La presentazione del nuovo strumento è stata affidata allo sceriffo delle tasse, Attilo Befera, direttore dell'Agenzia delle Entrate (secondo il quale il 20% delle famiglie, probabilmente, evade). Nel dettaglio, il misuratore del reddito che serve a pizzicare evasori e potenziali evasori, nella nuova versione valuterà la capacità di esborso per risalire ai ricavi. Di fatto non ci saranno più i vecchi coefficienti: per esempio, la barca non peserà più di un camper. Voci e macrocategorie - Le cento voci sono divise in nove gruppi di spesa, ed è da queste voci che si partirà per calcolare il reddito presunto. Si tratta di acquisti di beni durevoli; trasporti; abitazione; alimenti, bevande, abbigliamento e calzature; comubustibili d'energia; immobili, elettrodomestici e altri servizi per la casa; sanità, comunicazioni, istruzione; tempo libero, caultura e giochi; altri beni e servizi. Insomma, ogni nostra spesa verrà monitorata, anche quella per gli acquisti al supermercato. La differenza "filosofica" del nuovo metodo rispetto a quello utilizzato in passato, è che la ricostruzione, ha spiegato Befera, "non si basa su presunzioni originate dall'applicazioni di coefficienti, ma su dati certi, ossia spese sostenute, e situazioni di fatto, ossia spese medie di tipo corrente, risultanti dall'analisi annuale dell'Istat". Rapporto col contribuente - Secondo Befera, "se uno non é evasore e spende quello che guadagna o ha risparmiato, non ha nulla da temere. Il problema ce l'avrà chi é evasore, perché con i quattrini che evade danneggia la nostra economia". Questa la risposta fornita dallo sceriffo delle tasse a chi gli chiedeva se il nuovo redditometro rischia di ridurre ulteriormente i consumi nell'attuale momento di crisi. Il nuovo metodo rende anche obbligatorio il dialogo con il contribuente attraverso il contraddittorio: l'Agenzia, infatti, è tenuta a rapportarsi con il contribuente sia in fase preventiva (chiedendogli cioè di fornire chiarimenti e integrazioni ai dati in suo possesso), sia in una eventuale seconda fase, utile per la definizione del reddito in adesione. Così il contribuente, secondo Befera, "può sempre fornire la prova contraria prima della quantificazione della pretesa". Infine, lo sceriffo delle tasse, ha sottolineato che il nuovo redditometro "è già pronto, e siamo in fase di approvazione del relativo decreto ministeriale e quindi sicuramente a gennaio sarà utilizzabile. Noi lo adopereremo con la massima cautela e soltanto per differenze eclatanti tra le spese e i redditi dichiarati".