Governo in crisi
I suoi ministri lo scaricanoE Monti s'inchioda alla sedia
Ieri la Fornero, che aveva "rimproverato" l'eccesso di rigore e l'assenza di crescita. Oggi il collega allo Sviluppo economico Corrado Passera, che si dice addirittura "angosciato" per la mancanza di lavoro e ammette la durezza di alcune decisioni assunte dall'esecutivo, a cominciare dalla riforma delle pensioni e si dice "preoccupato per la tenuta del paese", che è "a rischio". In due giorni, altrettanti ministri del governo Monti si sfilano dall'allineamento fin qui tenuto dietro al prof, a difesa del rigore, rigore, rigore. "La mancanza di lavoro - prosegue Passera - è molto più grave e ampia di quello che le statistiche dicono. Se mettiamo insieme disoccupati, inoccupati, sottoccupati e sospesi arriviamo a 5-6- forse 7 milioni di persone e se moltiplichiamo per i loro familiari arriviamo alla metà della popolazione del nostro paese che soffre pr questa situazione. Non sono soltanto a rischio i consumi e gli investimenti, ma anche tenuta economica e sociale del Paese". "Pensioni, riforma dura" - La stessa Fornero, impegnata in queste ore nel duro confronto con i sindacati sul fronte esodati, riconosce che "la riforma delle pensioni è stata molto dura e ha creato dei problemi a molte persone e molte famiglie, problemi dei quali il governo è consapevole. Nessuna riforma del sistema previdenziale può funzionare - ha continuato - senza un buon andamento dell’economia e una riforma del mercato del lavoro". Le ha fatto eco il viceministro dell’Economia, Vittorio Grilli, che sottolinea che serve "una riduzione del peso fiscale perchè il peso fiscale alto non può essere un motore per la crescita". Il premier non molla - Eppure Mario Monti non molla, e in una lettera al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, spiega che "il Paese sta attraversando una fase difficile della sua storia ma, come Lei ama dire, l’Italia ce la farà perchè è proprio nei momenti di difficoltà che emerge lo spirito di una nazione forte e capace di guardare lontano". Il premier aggiunge poi che "per il Governo, e per me personalmente, Lei rappresenta un punto di riferimento sicuro, una fonte di ispirazione che ci permette di impegnarci con determinazione nella realizzazione del mandato che Lei ci ha affidato". Il premier non vuole mollare e tira dritto: l'obiettivo è concludere la legislatura. L'affondo di Confindustria - Ma nei giorni più difficili del suo governo, un attacco a Monti arriva anche da Confindustria, il cui Centro Studi sottolinea senza giri di parole: "In Italia la ripresa si allontana. La domanda interna (specie i consumi) cala più del previsto, e l'export ha perso slancio rispetto a qualche mese fa, nonostante il commercio mondiale vada bene". E ancora: "L'aumento del numero di persone in cerca di occupazione conferma le difficoltà dei bilanci delle famiglie (che tendono a rimpolpare il risparmio precauzionale), mentre i margini delle imprese sono erosi dai maggiori costi unitari, anche del lavoro".