Il sistema capitalistico contro gli spettri di Marx
A dominare il dibattito politico pre elettorale in America e' la contrapposizione delle due filosofie di gestione economica e politica possibili in una societa' democratica. Da una parte la visione di destra, conservatrice, che si basa sulla liberta'di impresa, sulla responsabilita' degli individui per le proprie azioni, sulla possibilita' di avere successo economico per gli imprenditori, che significa creare ricchezza per se e per gli azionisti nelle societa' quotate. Ma anche sulla possibilita' di fallire, di essere superati dalla concorrenza, che significa andare in bancarotta ed essere costretti a licenziare. In una parola, il sistema capitalistico nella liberta' propugnata dalla Costituzione americana e dalla scuola dei pensatori liberisti, difensori della libera impresa e del libero mercato. Dall' altra parte c'e' la visione della sinistra, cosiddetta progressista, che si basa sulla supremazia dei diritti dei cittadini-lavoratori ad essere tutti uguali nel godimento dei profitti creati dalle aziende, a prescindere da come si comportino sia i cittadini-lavoratori sia gli imprenditori. Di qui l'attacco alle disuguaglianze nei redditi, la richiesta della ridistribuzione della ricchezza, la esclusione dell'idea stessa dei fallimenti e dei licenziamenti, ossia della rigenerazione creativa delle imprese che e' in realta' il motore dello sviluppo e della innovazione. In una parola, il sistema socialdemocratico come primo passo verso il socialismo-comunismo nella dottrina propugnata da Marx e dai suoi seguaci. Non avviene sempre, prima di una elezione, che le due scuole siano cosí esplicitamente al centro del confronto tra i personaggi e i partiti che si candidano a guidare l'America. Evidentemente, la crisi economica e finanziaria internazionale scoppiata nel 2008, la successiva debacle della politica di Obama nel far ripartire la ripresa e l'occupazione negli Usa, e l'esempio disastroso dato dalla involuzione della situazione economica di tanti Stati dell'Unione Europea hanno costituito la piattaforma ideale perche' il dibattito sia incentrato sul sistema da scegliere, un tema alto. Lo sintetizza bene Michael Goodwin sul New York Post del 15 gennaio http://www.nypost.com/p/news/national/we_have_met_the_envy_Xl1q66ptYeJh5Uvf0kxLoI , dove scrive tra l'altro che “il Capitalismo senza fallimenti e' come il Cristianesimo senza l'Inferno”. La discussione in corso e' stata avviata all'interno dello stesso partito Repubblicano, poiche' due candidati, Newt Gingrich e Rick Perry, hanno visto le loro chance di battere Mitt Romney ridursi al lumicino, e nella disperazione hanno attaccato il rivale chiamandolo, rispettivamente “un ricco che manipola le vite di migliaia di persone e se ne va con i soldi” e “capitalista avvoltoio”. Due documenti ufficiali, che riproduciamo qui di seguito, mostrano che la sinistra e i democratici non hanno perso tempo a cavalcare le uscite di Newt e Rick. Sono nientemeno che del piu' importante sindacalista filo-Dem degli Usa, e del presidente Barack Obama. L'entusiasmo nello sfruttare le divisioni nel GOP da parte dei due avversari, pero', sta facendo montare la rabbia in tanti repubblicani di peso, per esempio Rudy Giuliani, che sono scesi in campo pro Romney. Quello di Newt e Rick non e' pero' solo un passo falso che seppellisce le loro speranze di ottenere la nomination, ma un oggettivo favore a Romney che ha l'occasione di preparare una linea di difesa, e di contrattacco (come ha suggerito Peggy Noonan, giornalista del WSJ e reaganiana doc, vedi http://www.nypost.com/p/news/opinion/opedcolumnists/take_off_your_mitts_jrvnwbWHOn1UFVlPlgoB2K?CMP=OTC-rss&FEEDNAME=) in tempo per quando Obama userá gli stessi argomenti nei testa a testa in autunno prima delle urne. Ed ecco i due documenti. Il primo e' a firma Richard L. Trumka, President, AFL-CIO (e' il capo della Federazione dei sindacati nazionali piu' forti e rappresentativi negli Stati Uniti): http://ynative77.wordpress.com/2012/01/13/afl-cio-is-newt-gingrich-right/. Il secondo e' il memo di Obama mandato allo staff della sua campagna venerdi' 13 gennaio perche' usi gli attacchi dei due del GOP a Mitt Romney per la sua attivita' come Ceo della Bain Capital: http://blogs.ajc.com/jamie-dupree-washington-insider/2012/01/13/obama-jumps-on-romney/ di Glauco Maggi