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Cida: Paolo Rebaudengo eletto segretario Piemonte
Torino, 31 mar. (Labitalia) - Paolo Rebaudengo è stato eletto segretario Cida Piemonte dal Consiglio regionale dell'organizzazione sindacale, che rappresentala dirigenza e le alte professionalità in tutto i settori socio produttivi, insediatosi oggi. Rebaudengo, classe 1947, inizia la sua attività nel Gruppo Fiat nel 1974. Nel 1981 viene trasferito alla direzione Relazioni industriali del Gruppo. Nel 1988 assume la direzione del personale della Fiat Geotec e realizza la ristrutturazione del settore in relazione alla crisi del periodo e all’acquisizione Ford New Holland. Rientrato in Fiat Torino nel 1993 assume nel 1996 la responsabilità della direzione delle Relazioni industriali, incarico ricoperto fino al 2012. "Il ruolo del dirigente si costruisce sulla capacità di utilizzare la propria competenza negli ambiti in cui viene chiamato ad operare", commenta Paolo Rebaudengo con Labitalia. E il nuovo segretario di Cida Piemonte si dice convinto del ruolo importante rivestito ancora oggi dai corpi sociali intermedi, come la Cida. "In ogni sistema complesso -sottolinea- c'è bisogno dei corpi intermedi. C'è stato uno 'sbandamento' dei corpi sociali intermedi che ha riguardato le grandi confederazioni sindacali, ma una grande organizzazione non può farne a meno". "Da troppi anni -spiega Rebaudengo- ormai si continua a parlare di crisi e di mancanza di crescita sia a livello locale che nazionale, senza che si intraveda una robusta uscita dal tunnel, ma solo qualche debole speranza di ripresa. Troppo a lungo la società italiana ha rinviato scelte ormai indilazionabili dovute alle trasformazioni tecnologiche, agli andamenti demografici, alla globalizzazione dei mercati e del lavoro, perché timorosa di perdere benessere senza avere certezza di trarre benefici per il futuro e lo scetticismo e la sfiducia nei confronti di coloro che provano a mettersi in gioco pervade il sentire quotidiano". "E’ sfiducia e talvolta disprezzo -rimarca Rebaudengo- anche nei confronti della 'burocrazia' soprattutto quella pubblica, ma anche nel privato con l’enfatizzazione del concetto di leadership come se bastasse un solo uomo al comando per realizzare il cambiamento. Si parla molto di crisi e di superamento dei corpi intermedi, ma se si vogliono governare situazioni complesse, i corpi intermedi diventano strumenti determinanti per il governo del sistema sociale". Per Rebaudengo, "l'alternativa che stiamo vivendo è la ricaduta in un assemblearismo permanente e incontrollato dove le primarie e i sondaggi condizionano la definizione e la realizzazione di qualsiasi programma". "La Cida, che rappresenta la struttura professionale necessaria -conclude Rebaudengo- per il funzionamento di una qualsiasi organizzazione, intende dare il suo contributo in termini positivi per superare la diffidenza che si è creata contro gli apparati burocratici che hanno operato a tutela di corporazioni con il solo obiettivo di ostacolare qualsiasi iniziativa anziché contribuire alla realizzazione dei progetti".