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Ciofs-­Fp Piemonte, con 'Open' favorito passaggio competenze

Torino, 23 mar. (Labitalia) - Due anni di lavori, una rete di contatti con le imprese, un ampio ventaglio di campionatura di professioni diverse, un’area test tra Torino il suo hinterland e il biellese, per sperimentare politiche e azioni concrete a favore del passaggio di skills tra generazioni. In questo si è impegnato Ciofs-Fp Piemonte (Centro Salesiano Opere Femminili Salesiane per la Formazione Professionale) a partire dal febbraio 2014 sino ad oggi con il progetto 'Open', ovvero 'Opportunità tra le generazioni', sostenuto dalla presidenza del Consiglio dei ministri con un budget di circa 100mila euro, e presentato oggi a Torino. Silvana Rasello, presidente del Ciofs-Fp Piemonte, ha spiegato così le motivazioni dell’iniziativa: “E' indubbio che la fascia di lavoratori tra i 50 e i 65 anni abbia accumulato una solida competenza e questo sia un valore aggiunto per le imprese e per il tessuto sociale: pensare di far sì che queste capacità non vadano perse con il pensionamento, ma vengano gradualmente trasferite ai giovani è di grandissima importanza. Abbiamo quindi analizzato e progettato un affiancamento consapevole con un gruppo di esperti che hanno lavorato a stretto contatto con aziende, professionisti e ragazzi”. Da questi principi prende il via 'Open'. Come è stato ricordato durante la presentazione, già nel 2002 la World Health Organizzation si occupa di 'invecchiamento attivo': un’espressione che sintetizza una serie di processi tesi a ottimizzare tutti gli aspetti della qualità della vita delle persone in termini di salute, sicurezza, opportunità e lavoro. Anche il Parlamento europeo ha spronato gli Stati membri e le Regioni a mettersi in gioco coinvolgendo la società civile e le imprese per mobilitare, in modo costruttivo, il potenziale degli ultra-­cinquantenni coinvolgendo le fasce di giovani della popolazione in iniziative comuni. Una situazione occupazionale generale, è stato sottolineato, su cui è necessario agire per tempo e con una visione prospettica: si parla a livello mondiale di 'life-design', che considera una serie di parametri molto ampi per progettare un disegno cosciente della propria vita in tutte le fasi, personali e professionali. Il fine ultimo è il bene dell’individuo e quello della società in cui vive. Tra i vari aspetti, ad esempio, è spesso sottovalutato l’ingresso di nuove risorse nei luoghi di lavoro: si lascia l’apprendimento del mestiere, delle dinamiche comportamentali, delle pressi operative e relazionali, più all’intuito che a un chiaro percorso di crescita. Nello specifico, quindi, il progetto del Ciofs-Fp Piemonte si è concentrato sull’interazione con 7 aziende e organizzazioni, 20 lavoratori senior, over 50, e 42 ragazzi neo lavoratori guidati nel passaggio di competenze professionali tra generazioni da tutor. Partendo dalle metodologie che il Ciofs-Fp ha sviluppato in cinquant’anni di attività di formazione e orientamento, si è organizzato un percorso con obiettivi precisi, attività di laboratorio pratico, formazione specifica per l’adulto che deve trasformarsi in mentore, learning club per far propri i saperi del saper fare, sezioni di coaching. E' stato utilizzato anche un kit per il bilancio delle competenze e, per i ragazzi, una piattaforma web ePortfolio (www.eportfoliobilco.it) in cui organizzare una vetrina della propria evoluzione professionale a portata di click per le imprese. Si è visto che questi strumenti, uniti a un percorso guidato, hanno dato una grande autoconsapevolezza sulla propria potenziale occupabilità e un senso di responsabilità matura di lavoratori senior e imprese nei confronti dei ragazzi come loro stessi raccontano in un video collage di interviste pubblicato su www.ciofs.net. “Il primo effetto che abbiamo colto - ha detto Silvana Rasello - è la soddisfazione di chi ha preso parte all’esperienza e ciò gratifica anche noi che abbiamo lavorato per due anni. Ma il vero dato da rilevare è il fatto che le realtà imprenditoriali coinvolte hanno espresso l’intenzione di ridefinire prassi e linee guida interne all’azienda per usare i metodi 'Open'. Si apre quindi una nuova fase di collaborazione concreta a più livelli sia con noi, che all’interno delle imprese stesse in cui anche i giovani avranno voce in capitolo”. Per Delia Amari, della presidenza del Consiglio dei ministri - dipartimento Politiche per la famiglia, “oggi presentiamo uno dei 50 progetti finanziati con un bando del 2012 in tutta Italia e il Piemonte è stato molto attivo con ben tre progetti". "'Open' ha il valore di inserirsi in un’area che ha necessità di grande attenzione: la formazione. Il mondo delle imprese ha bisogno di valutare le proprie competenze e di portare all’interno nuove prospettive con i giovani”, ha aggiunto. Ora l’obiettivo è mutuare il case history anche in altri contesti territoriali e su grandi numeri.