Lazio

Arte: il Novecento di Afro, Manzu' e Lamagna in mostra a Civitavecchia

Roma, 20 feb. - (Adnkronos) - 'Afro, Manzù e Lamagna. Trame e Fusioni del Novecento' è il titolo della mostra che, da domani fino al 21 marzo prossimo, sarà ospitata nell'ex Chiesa San Giovanni di Dio a Civitavecchia. Una selezione di opere di tre protagonisti della scena artistica internazionale ridisegna le trame e le fusioni che, tra lirismo e realismo, hanno caratterizzato l'arte italiana del XX secolo. Il percorso espositivo si apre con una serie di otto arazzi di Afro, esposti nel 2009 nella grande retrospettiva dedicata al maestro italiano nell'Ermitage di San Pietroburgo. Opere emblematiche della ricerca estetica di Afro che, dagli esordi figurativi degli anni Trenta giunge alla contrapposizione tra Realismo e Informale, attraverso l'esaltazione dei colori e il disfacimento delle forme, anticipo dell'astrazione. Una ricerca seguita da ampi riconoscimenti sia in Italia, dove Afro viene premiato nel 1956 come miglior pittore italiano alla Biennale di Venezia, sia all'estero, con l'invito a partecipare nel 1958, con Picasso, Mirò, Matta, Moore, Arp, Calder, Tamayo e Appel, alla decorazione del palazzo dell'Unesco a Parigi dove esegue 'Il Giardino della Speranza'. Il lirismo astratto di Afro, sempre intento a cogliere "il ritmo interno di ciò che vive", come notava Giulio Carlo Argan, fa da contrappunto al realismo poetico delle sculture di Manzù. Ispirandosi alle cere di Medardo Rosso, Manzù si dedica ad una serie di ritratti femminili, marcandone gli effetti espressivi e luministici. Due delle sue tre opere in mostra sono interpretazioni della bellezza femminile, espressione formale di quanto l'artista intendeva dichiarando già nel 1980 che la sua "unica fiducia è la donna, rifugio per l'uomo, mito e incanto, riscoperta delle origini e speranza, possibilità di abbandono e tenerezza". Opere in bronzo, modellate tra aria e luce, che esistono in una sospensione spazio-temporale, improntate da un'illusoria leggerezza. (segue)