Toscana
Archeologia: cimitero sotto Uffizi con 60 sepolture per peste (4)
(Adnkronos) - Il rinvenimento di limi e sabbie fluviali e' indizio di come quest'area, a sud dell'originaria cerchia muraria romana, fosse periodicamente occupata dal fiume Arno che vi depositava i sedimenti. Sono state rinvenute soltanto tracce di frequentazioni sporadiche pertinenti ad attivita' di scarico, come testimoniato dal rinvenimento di accumuli di materiali edilizi e lapidei relativi alla fase di ampliamento urbano della fine del I - inizi II secolo d.C. Questa frequentazione, verosimilmente legata alle fasi di 'secca' dell'Arno e caratterizzata da scarichi di materiali di risulta, si interruppe nel momento in cui l'area venne utilizzata come necropoli (inizi V - metà VI secolo). La cronologia della necropoli, una volta precisata con i criteri archeologici e attraverso la datazione assoluta con il radiocarbonio, potrebbe risultare compatibile con quella della peste giustinianea. In questo caso di apre una prospettiva intrigante: identificare l'agente patogeno responsabile della peste (Yersinia pestis) da ossa o denti. A questo proposito, sono gia' in corso contatto con un laboratorio di paleogenetica dell'Universita' di Mainz, dove un'equipe svolge una ricerca specializzata in questo campo. Ma a parte l'epidemia e le sue cause, che pure e' il tema di maggiore interesse per gli studiosi e per il pubblico, questo gruppo di una sessantina di scheletri e' per gli antropologi di estrema importanza scientifica perche' rappresenta un campione di dimensioni notevoli della popolazione fiorentina tra tardo antico e altomedievo. Finora c'erano a disposizione solo piccoli nuclei racimolati da altri scavi urbani di modesta ampiezza realizzati nel corso degli anni a seguito di lavori urbanistici in diverse zone della città. Invece adesso si dipone di un campione consistente che permette di disegnare un quadro della popolazione fiorentina e delle sue condizioni di vita, di salute, di alimentazione, di attività lavorative.