Cultura
Mostre: Veneti in Oriente, dal 4 febbraio a Palazzo Ferro Fini di Venezia
Venezia, 2 feb. (Adnkronos) - Foto, immagini video, frammenti di antiche ceramiche fanno rivivere a palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto, l'antica civiltà arabo-medievale di Merv, nel cuore dell'Asia centrale (attuale Turkmenistan) e il sito paleo-cristiano di Haroba Kosht, riportato alla luce grazie alla campagna di scavi realizzata dal centro studi "Veneto Oriente" con il sostegno finanziario del Consiglio veneto. Le immagini della scoperta archeologica, che ha consentito di mappare una delle più antiche tappe della 'via della seta' battuta dai mercanti veneziani secoli prima di Polo, sono al centro della mostra "Veneti in Oriente" che il Consiglio regionale inaugura martedì 4 febbraio (ore 12.45). L'esposizione, visitabile sino al 6 marzo dal lunedì al venerdì (ore 10-17, ingresso libero) è inaugurata dal presidente del Consiglio regionale Clodovaldo Ruffato, dal vicepresidente Matteo Toscani, e dagli archeologi Gabriele Rossi Osmida e Stefano Tracanelli. Le immagini e i reperti esposti danno testimonianza del lavoro dell'archeologo veneziano Gabriele Rossi Osmida (presidente di "Veneto Oriente") e del suo staff che hanno strappato alla polvere del deserto i resti dell'antico monastero di rito nestoriano, diventato dopo il Mille avamposto a Oriente delle relazioni e dei traffici della città di San Marco. E oggi, a distanza di secoli, sulle rovine dell'antico monastero-caravanserraglio, è tornata sventolare la bandiera marciana con il sigillo del Consiglio regionale del Veneto, a testimonianza della missione archeologica veneta, unica forma di collaborazione istituzionale tra Italia e Turkmenistan attualmente in essere.