cultura

Ai Fori 'Help the Ocean' di Maria Cristina Finucci, contro inquinamento

Roma, 8 giu. (AdnKronos) - Un grido di allarme sullo stato del nostro pianeta che prende forma con una grande installazione luminosa collocata sui resti della Basilica Giulia nel Foro Romano. Un modo per sensibilizzare, attraverso l'arte, il grande pubblico sui temi ambientali e sui pericoli che corre il nostro mondo. E' 'Help the Ocean', l'opera dell'artista Maria Cristina Finucci, realizzata con il supporto della Fondazione Bracco, che potrà essere ammirata da domani al 29 luglio. Presentata nella Giornata mondiale degli oceani, l'opera sarà illuminata questa sera: dopo le 21, in piazza del Campidoglio, sulla facciata del Palazzo Senatorio, potrà essere vista ripresa dall'alto da un drone che sorvola il Foro Romano. L'opera è formata da un insieme di gabbioni in rete metallica, offerti dalla ditta Maccaferri, rivestiti da un 'ricamo' di sei milioni di tappi di plasticata colorati. Un vero e proprio impianto architettonico, realizzato non in pietra ma in plastica, che richiama l'architettura dell'antica Roma. La peculiarità dell'installazione consiste nel fatto che le sue strutture formano le quattro lettere della parola 'Help', la richiesta d'aiuto di un'intera epoca. "Ciò che ho messo nei gabbioni che formano la parola 'Help' - ha spiegato Finucci - sono milioni di tappi di plastica che non considero spazzatura perché sono stati riciclati. Tappi recuperati da persone che li hanno portati all'Università Roma 3 che poi li ha messi a nostra disposizione e che simboleggiano il principio secondo cui l'unione fa la forza. Tutti insieme ce la possiamo fare se ci uniamo e adottiamo un comportamento virtuoso". L'opera, presentata al Foro Romano, "un luogo in cui ci sono tutte le stratificazioni della storia", è la "decima installazione tra quelle monumentali cui ho dato vita. Ho cominciato a Parigi nel 2013 dove ho fondato il Garbage Patch State". Si tratta del secondo 'Stato' più vasto al mondo con i suoi 16 milioni di chilometri quadrati, che comprende le cinque principali 'isole' di plastica presenti negli oceani. "Questa installazione - ha sottolineato Diana Bracco - si inserisce nel filone che noi, in questo momento, privilegiamo. Ovvero quello dell'attenzione all'ambiente e della sostenibilità ambientale". Bracco ha poi aggiunto che "ci è piaciuto moltissimo seguire l'artista nel suo percorso. Nel 2014 il governo mi mandò a Madrid a presentare l'Expo del 2015 e, in quell'occasione, conobbi Finucci". "Quando nel 2015, durante l'Expo - racconta ancora Bracco - aprimmo gli spazi storici della Bracco di Lambrate ai giovani artisti, Finucci ci regalò una struttura tutta fatta di tappi, un Vortice' ovvero una sorta di tromba d'acqua che abbiamo ancora e che sarà al centro di un parco". L'opera, dunque, viene presentata ai Fori Romani, in un luogo in cui si realizza, secondo Bracco, "un contatto tra antico e moderno" che rappresenta "una contaminazione tra modernissimo, l'epoca della plastica, e l'antico che sono questi Fori". Una contaminazione avvalorata anche dal Parco Archeologico del Colosseo che promuove l'iniziativa ospitando l'installazione. "Il Parco Archeologico e il suo cuore, cioè il Foro Romano, si vuole aprire - ha detto la direttrice del Parco, Alfonsina Russo - al pubblico sia nazionale sia internazionale anche con queste campagne di sensibilizzazione. Questa, in particolare è importante perché è legata alla salvaguardia dei mari, degli oceani e dell'ambiente. Questo parco rappresenta il connubio tra natura, paesaggio, cultura, arte e storia. Per questo abbiamo sposato questa iniziativa".