ValledAosta
Mostre: fino al 26 ottobre l'Arte informale ad Aosta, da Burri a Shiraga (3)
(Adnkronos) - Le vie dell'Informale sono molteplici, così come le consapevolezze che gli artisti vengono manifestando. Quella che appare più solida e destinata a durare nel corso del tempo è un'innegabile attenzione nei confronti della pratica della pittura, per quanto non più contenibile nei confini di una forma, nei limiti di una composizione che sembra costringere gli spazi di libertà della creazione. I n una parola, si tratta di una pittura per la quale - come scrisse nel 1946 Francis Ponge presentando una mostra di Jean Fautrier - "la 'bellezza' ritorna". Ma si tratta di una bellezza tra virgolette, che può ritornare a condizione di sconvolgere i canoni espressivi che l'hanno preceduta. Nell'arte informale non si rinuncia alla "narrazione", piuttosto l'immagine si traduce in luogo in cui la libertà creativa dell'artista prende corpo attraverso una conversione dall'ignoto e dall'indicibile, intesi sia come lascito di una storia sempre più frammentata e disumanizzata, sia come groviglio dell'inconscio.