(Adnkronos) - All’adozione del Piano dovrà affiancarsi anche la revisione della legge regionale di settore. A regime, cioè al traguardo del 2020, la gestione virtuosa dei rifiuti dovrà raggiungere questi obiettivi: il 70 per cento di rifiuti differenziati da avviare al riciclo, il 20 di rifiuti impiegati per il recupero energetico (incenerimento), il 10 per cento di rifiuti da conferire in discarica. Per raggiungere la gestione virtuosa, anche secondo le stime elaborate dall’Irpet, si dovranno avviare azioni che comporteranno una crescita dei posti di lavoro (stimati tra i 1.200 e i 1.500, soprattutto per il potenziamento del servizio di raccolta) e che daranno una spinta alla crescita del settore della green economy. Per aumentare il materiale da avviare al riciclo, è necessario accrescere la quantità della raccolta differenziata e, soprattutto, la sua qualità. In questo senso il Piano fissa come obiettivo il 70% di raccolta differenziata, da conseguire entro il 2020. Nel 2011 (periodo al quale risalgono le ultime cifre certificate) la raccolta differenziata era, in Toscana, al 42,2%, quindi al di sotto della soglia del 65% indicata a livello nazionale. Il più virtuoso è stato l’Ato Centro, che si è attestato al 47,4%. L’Ato Costa è invece attestato al 42,4%, mentre l’Ato Sud non supera il 38,1%. A raggiungere l’obiettivo del 65% sono stati, per ora, solo una quarantina di Comuni, per lo più piccoli (il Comune più popoloso presente nell’elenzo è quello di Empoli). (segue)




