Umbria
Chiesa: da Madre Teresa a Bruce Springsteen, storie di pellegrini ad Assisi (2)
(Adnkronos) - In "Vado da Francesco" scorrono le testimonianze di Giorgio Napolitano, Lech Walesa, El Baradei, Mikail Gorbaciov, Giulio Andreotti, Enrico Berlinguer, e quelle di Roberto Benigni, Franco Zeffirelli, Dario Fo, Renato Zero, Andrea Bocelli, Nicola Legrottaglie. La nipote di Mick Jagger rivela perché il suo nome è Assisi; Fernando Botero torna cinquant'anni dopo la sua prima visita ad Assisi per rivedere quegli affreschi che hanno ispirato la sua opera, debitore di Giotto e dei fiorentini per aver introdotto "il volume e lo spazio in una pittura che prima di loro era solo simbolo delle cose". Ma i veri protagonisti di questo libro sono i tanti pellegrini senza volto che ogni giorno, a migliaia, vanno da Francesco. Quelli che non arrivano ad Assisi scrivono, telefonano alla rivista San Francesco, della quale padre Fortunato è direttore, vanno sul sito per collegarsi con la tomba di San Francesco e lasciare un messaggio, una preghiera. Nel libro c'é un capitolo, 'Qui c'è rimasto Dio', che raccoglie le lettere provenienti dalle carceri italiane. Un altro, 'Frati contro la crisi: economia sia solidale, politica sia sobria', è dedicato alla crisi economica, con i racconti e le testimonianze giunte al Sacro Convento di operai disoccupati, imprenditori sull'orlo del fallimento, artigiani delusi e spinti a lasciare. Ci sono le sofferenze dell'anima e quelle del corpo, alle quali i frati rispondono con l'affetto, la preghiera, l'amabilità francescana. Un capitolo del libro è infine dedicato a una donna perugina disabile, che non potendo muoversi né parlare comunica con lo sguardo.