Calabria

'Ndrangheta: la madre alla testimone di giustizia, devi scegliere o noi o loro

Reggio Calabria, 8 feb. - (Adnkronos) - "Devi stare o con noi o con loro". La madre di Maria Concetta Cacciola, la testimone di giustizia morta suicida nel 2011, lo avrebbe detto mentre al telefono tentava di convincere la figlia a ritrattare le dichiarazioni già rese all'autorità giudiziaria contro le famiglie di 'ndrangheta Cacciola e Bellocco. "Tu devi fare così -le diceva Anna Rosalba Lazzaro- io domani... che ho parlato stasera con l'avvocato... telefona all'avvocato... hai capito? Viene l'avvocato, che noi gli abbiamo già dato i soldi... Vittorio Pisano... Cetta, giura che domani mattina lo fai...". I familiari avevano già organizzato il rientro della donna con uno degli avvocati che oggi è stato arrestato insieme al collega Gregorio Cacciola. Nell'operazione sono finiti in manette anche i genitori della testimone di giustizia e il fratello. "No, guarda, se tu non gli telefoni domani mattina -proseguiva la madre al telefono- ti puoi dimenticare di me... perché io sono distrutta, Cetta, io sto morendo, hai capito?". Maria Concetta Cacciola le rispondeva con tono seccato. "Guardala. Ti sto dicendo di si, basta. Mi lasci in pace, mamma?". E la madre continuava: "Tu non capisci, Cetta, Loro ti stanno usando". Si sente poi una voce maschile intervenire da lontano: "Solo l'avvocato la può disbrigare". La voce maschile spiegava che l'avvocato sarebbe andato a prendere Maria Concetta Cacciola e l'avrebbe portata dove voleva lei. Per convincerla, le avevano detto che anche i figli l'avrebbero raggiunta. Pur di farla ritrattare, la famiglia le offriva un'alternativa. "Non vuoi venire qua, te ne vai da zia Angela, dalla zia Santina, dove vuoi". La madre ha continuato: "Non sei stonata, Cetta. Ti stanno stonando loro, no che sei stonata tu. Tu devi scegliere o a noi o a loro".