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Trieste: 21 indagati per importazione illegale di cani dalla Romania (2)
(Adnkronos) - Tra le 10 persone sottoposte a provvedimenti cautelari 7, tutte di cittadinanza rumena, su disposizione del gip del Tribunale di Trieste, Guido Patriarchi, sono state condotte in carcere. Per un'altra, sempre rumena, sono stati previsti gli arresti domiciliari e, per altri due indagati, un italo-francese e un italiano, l'obbligo di firma presso gli uffici di polizia. Contestati, oltre all'associazione a delinquere, vari delitti in materia di falsificazione di documentazione, frode in commercio, truffa, maltrattamento di animali e traffico illecito di animali da compagnia. Le indagini, durate circa un anno, sono iniziate a seguito del fermo, al confine, di un autocarro proveniente dalla Romania all'interno del quale erano stipati, in cartoni nascosti tra i bagagli e in condizioni di estrema precarietà, 12 cuccioli di cane, passaporti per animali e certificazioni sanitarie false nonché flaconi di medicinali già utilizzati, sfruttabili per certificare ex post vaccinazioni in realtà non effettuate e alterare la cronistoria veterinaria nei pedigree. Lo sviluppo delle attività investigative, condotte dal Gruppo di Trieste sotto il coordinamento del sostituto procuratore Maddalena Chergia, eseguite anche con intercettazioni telefoniche, ha consentito ai finanzieri di individuare un vero e proprio gruppo criminale dedito alla commercializzazione illegale di cani provenienti dall'Est Europa e operante su tutto il territorio nazionale. La mente dell'organizzazione criminale era un soggetto di nazionalità rumena, conosciuto nell'ambiente con il nome di 'Capone'. Tra gli indagati, oltre ai trasportatori senza scrupolo, figurano anche soggetti attivi nel Nord Italia (Lombardia e Piemonte) che, una volta ricevuti i cuccioli, provvedevano a farli figurare come allevati nel nostro Paese, sfruttando documentazione artefatta. Per attirare i clienti, venivano utilizzati annunci pubblicati sui siti internet, quali E-Bay, Subito.it e Kijiji, dietro cui si nascondeva un vero e proprio traffico di animali: cani fatti nascere in Romania, pagati pochi euro, strappati alle madri dopo pochi giorni di vita, stipati in gabbie strettissime, occultati addirittura anche negli spazi adibiti alla ruota di scorta. In alcuni casi i cuccioli morivano per malattie congenite, per infezioni oppure a causa dello stress per le troppe ore di viaggio.(segue)