cronaca

Rovigo: Cantiere Navale Vittoria, grazie a forze ordine per intervento contro assalto della sede

AdnKronos

Rovigo, 17 feb. (Adnkronos) - Dopo l'aggressione subita sabato scorso contro la sua sede, il Cantiere Navale Vittoria "ringrazia le autorità di Pubblica Sicurezza per la rapidità nell’intervento e per il lavoro svolto e insieme ad esse tutte le istituzioni locali, i concittadini ed i lavoratori per il supporto ricevuto e la solidarietà espressa". Sabato l’entrata della sede amministrativa è risultata imbrattata di vernice rossa inneggiante al blocco degli accordi commerciali con la Libia. L'azienda di produzione dei pattugliatori della Marina militarie italiana, è impegnata nella produzione di imbarcazioni militari per molti Paesi del Mediterraneo “La nostra azienda ha subìto un duro attacco e gravi azioni di danneggiamento che solo per puro caso non hanno causato danni alle persone – commenta Luigi Duò del Cantiere Navale Vittoria - ma abbiamo ottenuto tali attestazioni di vicinanza, stima e sostegno da parte del territorio nel quale operiamo da motivarci a proseguire la nostra attività con lo stesso impegno e la stessa dedizione di sempre. Abbiamo piena fiducia nell’operato delle autorità con le quali stiamo collaborando per l’identificazione degli autori di queste azioni vigliacche e di tenore squadrista". "L’attività della nostra azienda, impegnata da generazioni nella progettazione e costruzione di imbarcazioni militari e paramilitari ma anche da lavoro, commerciali e da trasporto, è riconosciuta a livello nazionale e internazionale, e avviene da sempre nella piena osservanza delle vigenti leggi in materia di costruzione di imbarcazioni di questa tipologia, destinate alla salvaguardia delle vite umane ed al contrasto delle attività illecite in mare. Il Cantiere lavora, tra gli altri, anche per lo Stato italiano e non ha alcuna commessa diretta con la Libia ed in alcun modo è in rapporto di affari con quel paese. Stiamo provvedendo, su appalto ottenuto dal Ministero degli Interni del nostro Paese, alla rimessa in efficienza di imbarcazioni che, secondo quanto previsto dagli accordi tra Italia e Libia, sono destinate alla Guardia Costiera del paese africano”.