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Migranti: caso Gregoretti-Salvini, quei 6 giorni a bordo della nave in attesa sbarco/Scheda

AdnKronos

Palermo, 10 feb. (Adnkronos) - E' il 28 luglio del 2019. Sono da poco passate le tre di notte, quando la nave 'Gregoretti' della Guardia Costiera italiana attracca alla banchina Nato del porto di Augusta (Siracusa), con a bordo 131 migranti soccorsi il 25 luglio nel Mediterraneo in due distinte operazioni di salvataggio. Qualche ora prima, quando l’imbarcazione è ancora in rada al largo di Catania, viene fatta sbarcare una donna incinta all’ottavo mese di gravidanza insieme con il marito e ai due figli piccoli, dopo che i medici danno l’allarme per le sue condizioni di salute. Ma per gli altri 131 non c'è l'ok del Governo. Trascorreranno così quasi sei giorni a bordo prima di fare scendere i migranti dalla nave della Guardia costiera. Sei giorni in cui l'allora ministro dell'Interno Matteo Salvini non dà l'autorizzazione alla nave. E per quei sei giorni in cui i migranti sono stati lasciati a bordo, sotto la canicola, adesso il leader della Lega rischia di andare a processo. I migranti a bordo “vengono assistiti dall’equipaggio e dal team medico in attesa, come confermato dal Ministero dell’Interno, delle determinazioni politiche e del riscontro positivo dell’Unione Europea sulla ricollocazione dei naufraghi soccorsi”, dicevano i medici del team Cisom a chi chiedeva notizie dello stato di salute dei naufraghi. Mentre il senatore ex grillino Gregorio De Falco che quel giorno twittava: "Sequestrare a bordo della Gregoretti, nave militare ormeggiata in acque interne, 131 naufraghi non solo è illegale, ma è stupida ed inutile crudeltà”.