cronaca
Sanità: Veneto, accordo Regione- Università Padova e Verona per assunzione specializzandi
Venezia, 21 gen. (Adnkronos) - “Con questa firma diamo una risposta alla carenza di medici nelle nostre corsie e, contemporaneamente, segniamo anche un cambiamento di cultura perché, grazie a questo accordo, l’accademia si diffonde nelle strutture sanitarie sul territorio. Il Veneto si conferma sempre in grado di dare non solo risposte ai suoi cittadini, ma anche di qualità; è veramente una giornata storica”. Così il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ha sottolineato la sigla dell’intesa, questa mattina a Palazzo Balbi, con il rettore dell’Università di Padova, Rosario Rizzuto, e quello dell’Università di Verona, Pier Francesco Nocini, per l’adozione degli accordi che completano il quadro giuridico grazie al quale le Aziende Ulss e Ospedaliere del Veneto potranno avviare concretamente l’assunzione dei medici in formazione presso le scuole di specialità dei due atenei (iscritti all'ultimo anno del corso o al penultimo in caso di durata quinquennale). Un provvedimento che consente di intervenire con un valido supporto agli organici dei professionisti nei reparti dove maggiormente si registra la carenza di medici. All’incontro erano presenti anche l’assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin, e i presidenti delle Scuole di Medicina dei due atenei, Stefano Merigliano e Domenico De Leo. “Noi siamo qui a difendere le nostre scuole di specialità e l’elevato livello di formazione che assicurano – ha proseguito Zaia – a riguardo, confermo che siamo pronti ad incrementare le borse di studio che sosteniamo ogni anno. Su questa linea, oggi avviamo un progetto formativo innovativo per gli specializzandi degli ultimi anni che ora possono svolgere, nell’ambito del loro iter didattico e per un periodo ben definito, trentadue ore a settimana con un contratto regolare, direttamente negli ospedali del territorio. L’accordo di oggi con Padova e Verona riguarda già 197 medici studenti, specializzandi in varie discipline, che avranno unno stipendio di 2.300 euro mensili. Per il Veneto è un onore avere il mondo accademico medico che si inserisce sempre di più nel suo sistema sanitario, un network fatto di 68 ospedali, dove vengono erogate 80 milioni di prestazioni all’anno”.