cronaca
Padova: Abano Terme, sequestra giovane conosciuta in chat, arrestato dai carabinieri
Padova, 2 dic. (Adnkronos) - I Carabinieri della Compagnia di Abano Terme hanno arrestato in flagranza di reato un 26enne nigeriano per il sequestro di persona: una cittadina 22enne della Repubblica Ceca. L’episodio criminoso, sul quale sono tuttora in corso approfonditi accertamenti finalizzati a delinearne i precisi contorni della vicenda, ha avuto inizio da alcuni messaggi di aiuto che la donna aveva mandato, nella giornata di sabato, dal suo cellulare ad un conoscente francese, nei quali riferiva di essere in difficoltà perché trattenuta in un’abitazione, contro la sua volontà, da un individuo. Lo straniero, quindi, informava a sua volta le Forze dell’Ordine, e la segnalazione è arrivata ai Carabinieri di Abano che si sono recati immediatamente nel luogo indicato, del Comune di Tribano (Pd). Il Comandante della Stazione Carabinieri di Abano Terme, Venero Giuffrida, intuendo che l’appartamento potesse essere quello occupato da alcuni stranieri provenienti dal Centro Africa, decideva di entrare e la ricerca andava a buon fine: in una stanza dell’appartamento c'era la donna straniera, visibilmente scossa, che veniva subito accompagnata in caserma, e veniva altresì contestualmente fermato anche il presunto sequestratore nigeriano. La ragazza, sentita dai militari dell’Arma, riferiva di aver conosciuto tramite un servizio di messaggistica on line il giovane nigeriano, con il quale aveva iniziato a sentirsi frequentemente tramite chat. Dopo qualche tempo, lo straniero invitava la donna a raggiungerlo a Padova, allo scopo di intraprendere con lei una relazione. La ragazza una quindicina di giorni fa aveva deciso di raggiungere il nigeriano in Italia, ma una volta giunta a casa sua, la giovane ne subiva i comportamenti aggressivi. Lo straniero, infatti, malgrado le promesse fatte, in diverse circostanze la minacciava, non la faceva uscire di casa e, in un’occasione, dopo alcuni giorni di coabitazione, si impossessava dei soldi in possesso della ragazza, 50.000 corone ceche pari a circa 2.000 euro, prendendola a pugni e schiaffi. Le violenze fisiche e psicologiche, continuavano, con cadenza quotidiana, sino a sabato, quando, approfittando di un momento di distrazione del suo aguzzino, la donna riusciva col suo telefono cellulare a inviare la richiesta di aiuto. Al termine della deposizione la straniera veniva accompagnata dai Carabinieri all'ospedale di Monselice - Schiavonia per l’approfondita valutazione dell’entità e delle violenze subite, mentre il nigeriano, sentito il Sostituto Procuratore della Repubblica di turno, Marco Brusegan, che ha coordinato sin dalle primissime fasi della vicenda le indagini dei militari dell’Arma, è stato quindi associato al “Due Palazzi” di Padova.