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Mafia: Ingroia, 'sentenza Borsellino? Stato ha insabbiato verità, ora Procura vada avanti' (2)

AdnKronos

(Adnkronos) - Dunque, un depistaggio di Stato per una strage di Stato. Fatti su cui la Procura di Caltanissetta indaga. "C'è un processo in corso nei confronti di alcuni poliziotti, ma non credo che i veri artefici del depistaggio siano sul banco degli imputati e non penso neppure che siano tutti morti", dice adesso Ingroia, per il quale, però, oggi più che mai è necessario proseguire con le indagini. "Indagini delicate e difficili - ammette -, ma non si può non chiedere alla Procura di Caltanissetta di andare avanti e di farlo con ancora maggiore energia e, se possibile, con maggiore celerità perché abbiamo atteso troppo che venisse fuori la verità". I giudici della Corte d'assise d'appello di Caltanissetta hanno confermato ieri le condanne emesse in primo grado e la prescrizione per Vincenzo Scarantino. "Alla Procura di Palermo al pentimento di Scarantino non credette nessuno - ricorda oggi l'ex pm -. Le sue dichiarazioni vennero subito ignorate nonostante cercasse di accreditarsi. Lo so bene perché nel pieno del processo Contrada e a inizio delle indagini su Dell'Utri e Berlusconi Scarantino fornì degli spunti apparentemente appetibili, parlava di coinvolgimenti di Contrada e Berlusconi in traffici di stupefacenti. Erano dichiarazioni totalmente non riscontrate, non c'erano elementi per essere certi che fossero intenzionalmente depistanti e noi le archiviammo". Per "rispetto del lavoro che stava facendo Caltanissetta", che su Scarantino e la sua collaborazione aveva puntato, "la Procura di Palermo non si mise di traverso. Se fosse stata utilizzata la stessa professionalità e lo stesso rigore Scarantino non sarebbe mai diventato un collaboratore di giustizia".