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Droga: sgominata banda spaccio allo Zen di Palermo, 10 arresti tra cui minori

AdnKronos

Palermo, 22 ott. (Adnkronos) - Sgominata una banda dello spaccio nel quartiere Zen 2 di Palermo. In manette dieci persone, tra cui tre minori. Nelle prime ore del mattino, nell’ambito dell’indagine denominata “Take and go”, la compagnia carabinieri di Palermo San Lorenzo ha eseguito due ordinanze applicative di misure cautelari, emesse dai GIP del tribunale ordinario e da quello per i minorenni, su richiesta delle locali procure, nei confronti di 10 persone, tra i quali tre minori, ritenuti responsabili a vario titolo di spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti. L‘indagine, avviata nel luglio 2018 dai carabinieri della stazione San Filippo Neri, ha permesso di ricostruire dettagliatamente l’attività illecita realizzata dagli indagati, delineando ruoli e funzioni dei componenti, nonché di confermare la presenza di una piazza di spaccio allo Zen 2, avente ad oggetto sostanza stupefacente del tipo hashish. Le dinamiche osservate che hanno coinvolto Salvatore La Piana, Cristian Furitano, Hassen Manfredi Ben Abid, Andrea Balsano, Claudio Garufo, Alessandro Graziano e Rosario Bartolotta, operativi insieme a 3 minori, tutti diciassettenni, documentavano che gli indagati si alternavano tra di loro per effettuare diverse cessioni, che avevano normalmente inizio con il transito in via Senocrate di Agrigento dei potenziali acquirenti, i quali venivano invitati a stazionare tra le palazzine site al numero 13 e 15, al fine di verificare l’assenza di controlli delle forze dell’ordine. Venivano quindi contattati gli acquirenti, che giungevano sia a piedi che a bordo di auto; questi ultimi comunicavano il quantitativo di sostanza stupefacente di cui avevano bisogno. I pusher successivamente si dirigevano verso il luogo di occultamento della sostanza stupefacente, che variava di giorno in giorno: all’interno di cassette elettriche, altre volte all’interno dei serbatoi delle auto parcheggiate nei pressi del luogo ove avveniva lo spaccio. "A rendere lo scenario quanto più grave, è l’aver monitorato innumerevoli cessioni effettuate in presenza di cittadini tra cui anche bambini che ignari si trovavano nel padiglione", dicono gli inquirenti.