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Mafia: documento minoranza Antimafia desecretato, 'nell'89 inadeguata la lotta ai boss' (3)
(AdnKronos) - "Non vi sono indizi che possano suscitare seri sospetti circa un'indebita utilizzazione del Contorno; anzi il fatto che l'Anticrimine poteva con un semplice avviso sottrarre il Contorno all'arresto, che invece avvenne con pericolo della di lui vita, fa pensare che il medesimo non godeva di alcuna copertura, che agiva di sua volontà e che non vi era alcuna azione a lui affidata, collegata alla sua libertà - si legge ancora nel documento di minoranza -Si ritiene pertanto non producente la prosecuzione dell'indagine da parte della Commissione, essendo fra l'altro in corso un'inchiesta giudiziaria della procura della Repubblica di Caltanissetta...". "Conseguentemente la Commissione ha respinto la domanda di ulteriori accertamenti, ritenendo esaurito il suo compito. Il dissenso che si esprime è riferito, in particolare, alla parte che esclude di proseguire nell'indagine. Si può infatti, in coscienza, affermare che non vi è nulla di preoccupante in quanto accertato? Non a caso si è ricostruita la «storia»; non a caso si sono posti degli interrogativi cui se ne potrebbero aggiungere altri. L'episodio «rientro in Italia» di Contorno (da considerare, forse, dal suo «partire» per gli Stati Uniti) è un esempio illuminante del modo in cui vengono affrontati il fenomeno mafia e la delinquenza organizzata. Dimostra, lo si afferma senza tracotanza, ma con profondo convincimento: mancanza di coordinamento tra le varie forze. Ma il punto essenziale è quello che riguarda il «se» ed il «come» il collaboratore è stato utilizzato dopo le sue clamorose rivelazioni. Tale perplessità nasce non tanto da circostanze specifiche o da documenti (anche se alcuni sono particolarmente illuminanti) quanto su di un piano logico". "Infatti- per il relatore di minoranza - non è credibile la motivazione del ritorno causato dalla sospensione dell'indennità (peraltro non accertata e non spiegabile) e della difficoltà di trovare lavoro; non è credibile che avesse maggiori possibilità di trovare occupazione in Italia nelle sue condizioni, e in particolare in Sicilia dove, sempre secondo logica, la sua vita correva seri pericoli; non è credibile che, per le condizioni in cui era vissuto negli ultimi anni, Contorno potesse fornire nuove informazioni; né che potesse acquisirne altre senza correre seri pericoli, anche di morte". "In conclusione il caso Contorno merita, per le sue specificità, un ulteriore approfondimento - chiude il deputato Guidetti Serra - Maggiori e più tranquillanti informazioni, oltre che arricchire le conoscenze del Parlamento, potranno, forse, consentire la formulazione di qualche utile proposta circa un modo diverso di affrontare il fenomeno mafia". Trascorrono appena due anni da quella relazione e la mafia torna a colpire con le stragi di Capaci prima e di Via D'Amelio dopo.