cronaca
No Tav, violata la zona rossa
Torino, 27 lug. (AdnKronos) - I manifestanti No Tav hanno aperto con il flessibile un varco nel cancello posto dalle forze dell'ordine sul sentiero Gallo - Romano a Giaglione e lentamente molti dei partecipanti al corteo stanno ritornando sui loro passi per passare attraverso il varco, alcuni sono arrivati al fiume Clarea. Hanno il volto coperto e dietro di loro vi è un furgoncino bianco con un telo azzurro sul tetto, spinto da alcuni ragazzi provenienti dai centri sociali. Alcuni stanno anche stanno tirando pietre in direzione del cancello. Le forze dell'ordine hanno risposto lanciando alcuni lacrimogeni e a quel punto il grosso corteo è tornato sui suoi passi. Una quarantina di persone sono state denunciate tra cui anche alcuni esponenti del centro sociale Askatasun e un leader nazionale del movimento No Tav che ha preso parte attiva alla demolizione del cancello. A quanto si apprende gli attacchi di gruppetti di manifestanti no Tav si starebbero verificando in più punti della valle, anche sui sentieri di montagna posti più in alto rispetto al cancello, e avverrebbero con le stesse modalità, lancio di pietre e oggetti vari. Intanto il grosso del corteo sta lentamente tornando indietro battendo le mani e scandendo lo slogan "La Valsusa paura non ne ha". Il corteo si è diviso in due a Giaglione. Alcuni sono andati per un sentiero della montagna mentre la maggior parte dei circa 10mila partecipanti prosegue sulla via principale, anche se gli organizzatori parlano di 15mila presenze. "Ci siamo e ci saremo la Valsusa è nostra e la difenderemo". Questo lo slogan con cui i manifestanti avanzano. In testa lo striscione con la scritta "La valle che resiste. No Tav". "I popoli in rivolta scrivono la storia, no Tav fino alla vittoria", ripetono i militanti in marcia. "Manifestanti incappucciati stanno tentando di forzare i cancelli del cantiere Tav, ovviamente con sottofondo di 'Bella Ciao' e 'Fuori gli sbirri!'". Matteo Salvini, posta una diretta dalla val di Susa, dove è in corso la manifestazione no Tav. "... I soliti", conclude il ministro dell'Interno. "Spero la manifestazione di oggi sia una bella manifestazione, bagnata ma partecipata, fatta con la testa e non con la pancia perché chi oggi tira una pietra, una castagna o qualunque cazzata sappia che lo fa solo per fare un regalo a Salvini, non certo per il No Tav". Aveva detto questa mattina Alberto Perino, leader storico del movimento No Tav, nella giornata della marcia al cantiere di Chiomonte. "Non mi interessa sentire Beppe Grillo - ha aggiunto - mi è bastata la sua dichiarazione. Sono deluso perché lo stimavo e ora non lo stimo più. Non ho capito la sua presa di posizione". Perino ha, quindi, rinnovato l’auspicio che oggi "tutti ragionino con la testa e non con la pancia per non fare un regalo a Salvini e al questore". "Siamo qui - ha ribadito - per ricordare che ci siamo, c’eravamo e saremo sempre". Questa mattina al Festival anche alcuni esponenti dei Gilet Gialli francesi. "Grazie per l'invito - ha detto una esponente del movimento sul palco - sono una mamma con tre bambini e ho iniziato la mia militanza per la legge sui ferrovieri fatta nel 2018 da Macron. Il capitalismo non accetta la rivoluzione, io ho perso tre mesi di stipendio per uno sciopero ma poi ho continuato la lotta. Poi è esplosa un'altra collera, quella della tassa sulla benzina che colpisce i più fragili e che è anche una questione ecologica. Abbiamo fatto una grande mobilitazione e non solo delle marce simboliche. Noi siamo arrivati fino agli Champs Elyses, luogo simbolo della borghesia parigina. E così - aggiunge la rappresentante dei Gilet Gialli - abbiamo fatto tremare il Governo tanto che Macron aveva un elicottero pronto sulla sua residenza per poter fuggire. La nostra determinazione è grande". "La vostra lotta è la nostra lotta", hanno replicato i No tav. "Il Movimento non è finito - hanno detto le due rappresentanti francesi - siamo sempre qui perché la determinazione è essenziale nella lotta. Siamo fiere di far parte di questo collettivo e ci batteremo di nuovo e per sempre perché il capitalismo è il vero veleno".