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Mafia: clan Inzerillo contro giornalista, 'gli avrei dato due colpi di mazzuolo...'
Palermo, 17 lug. (AdnKronos) - “E certo… non per cosa… però certo due colpi di mazzuolo gli avrei dato! … Due colpi di legno glieli avrei dato! Tanto che mi può fare? Che ci possono fare? … Due colpi di legno! Ma per l’azione! Non è perché siete venuti, avete fatto … ma tu casomai … e scrive per la Repubblica”. Il boss Benedetto Gabriele Militello, uno degli arrestati all'alba di oggi, minacciava propositi di vendetta contro il giornalista di Repubblica Salvo Palazzolo che il giorno prima era andato nel negozio del boss Francesco Inzerillo, con tanto di telecamera, per chiedergli del perché dei suoi incontri con l’anziano della Cupola Settimo Mineo, come emergeva dalle carte dell’operazione Cupola 2.0 di inizio dicembre 2018. Il 6 dicembre, alle 21,10, la squadra mobile ha intercettato questa conversazione di Militello con Tommaso Inzerillo, i due commentavano il video uscito su Repubblica.it: Francesco Inzerillo, il fratello di Salvatore, il capomafia ucciso nel 1981, aveva negato di conoscere il boss Mineo, ma mentiva, ora l’operazione della squadra mobile svela che l’anziano della Cupola era andato a Passo di Rigano perché chiedere agli Inzerillo di fare parte della commissione provinciale di Cosa nostra. “Non so nulla”, aveva detto Inzerillo al giornalista, che però aveva continuato a incalzarlo con le domande. E Militello lo considerava uno sgarbo. Per questo diceva: “Due colpi di mazzuolo gli avrei dato! … due colpi di legno glieli avrei dato! Tanto che mi può fare? Che ci possono fare? … due colpi di legno! Ma per l’azione!”. I boss commentavano pure un altro video di Palazzolo che quel giorno era andato nel quartiere dove Mineo gestiva una gioielleria. “ Ma lei che cosa ne pensa del signor Settimo Mineo? – Militello ripeteva le domande di Palazzolo - Che cosa ne penso? Che crasto che sei!”.