cronaca

"Buffona", Raggi contestata a Casal Bruciato

AdnKronos

- di Silvia Mancinelli "Vergogna, buffona. Non sei la nostra sindaca". Virginia Raggi è arrivata scortata, tra le contestazioni degli inquilini delle palazzine di via Sebastiano Satta, a Casal Bruciato, dove i residenti da due giorni protestano contro l'assegnazione del Comune di un alloggio popolare a una famiglia di nomadi. "Se li porti a casa sua - hanno scandito - lei è più 'mafiosa' di Alemanno che aveva fatto quella delibera vergognosa che non ha cancellato". Contestata anche la presente del IV municipio: "Facciano le piazzole attrezzate come in Europa per i nomadi, quali case?". "Io, italiana, aspetto casa da 12 anni" La sindaca ha incontrato la famiglia rom, insieme a vicini di casa, a Casal Bruciato. "Restano lì dentro perché ne hanno diritto" ha detto la prima cittadina. "La legge si rispetta, chi spaventa i bambini e minaccia di stuprare le donne forse dovrebbe farsi un esame di coscienza". Con lei anche il direttore della Caritas, Don Ben Ambarus, e il vescovo ausiliare di Roma don Giampiero Palmieri. "Domani c'è il processo, stai attenta", ha detto un residente, riferendosi al confronto atteso per domani tra l'ex presidente dell'assemblea capitolina, Marcello De Vito, e i pm titolari dell'indagine sullo 'stadio gate' che lo vede indagato per corruzione. ACCERTAMENTI DELLA DIGOS - Sono in corso accertamenti della Digos, attraverso l'analisi dei filmati acquisiti, per rintracciare i responsabili degli insulti rivolti ieri alla donna rom, entrata nel pomeriggio insieme a una dei dodici figli, scortata dalle forze dell'ordine nell'appartamento in via Satta. PARLA LA FAMIGLIA - A parlare è Imer Omerovic, il papà della numerosa famiglia rom assegnataria dell’appartamento. "Io e mia moglie restiamo qui, questa è casa nostra ma stiamo malissimo - ha spiegato - Abbiamo paura. Come facciamo a scendere in mezzo alla strada? La sindaca ci ha detto ‘questa è casa vostra, avete fatto domanda come gli italiani, come loro anche voi avete aspettato anni e anni’. Io aspetto questa casa da 2 anni". L'uomo non risponde agli insulti, ma chiede che la tensione si calmi. "Oggi i bimbi non sono andati a scuola - ha aggiunto - Alcuni di loro li abbiamo portati da mia cugina perché avevano paura". "Quando sono rientrata, ieri pomeriggio, avevo Violetta in braccio. Sono svenuta sulle scale per il terrore" ha raccontato all’Adnkronos Senada Sejodovic, la mamma della famiglia rom assegnataria dell’appartamento (VIDEO). "Ho paura non per me, ma per i miei figli - ha continuato - a loro questa casa piaceva e ora non ci vogliono più venire. Lei non è una bambina cattiva - ha detto indicando la più piccola dei suoi 12 figli tutti nati in Italia - è solo spaventata". La casa nella quale hanno dormito papà, mamma e bimba è grande e vuota. "Qui ho pensato di alzare un muro e realizzare due camerette - è intervenuto il capofamiglia - in una casa staremo sicuramente meglio che nel campo". La coppia, insieme da 22 anni, è in Italia dal ‘92. "Abbiamo vissuto 7 anni a La Barbuta - ha aggiunto la mamma - prima eravamo a Tor de Cenci. Qui sogniamo il nostro futuro, anche se ad oggi ho paura anche a mettere il naso fuori casa". Il capofamiglia ha proseguito il racconto (VIDEO): "Stanotte ho dormito qui, per non lasciare sole mia moglie e mia figlia. Ma la gente non ci vuole, ci guarda male. Sono sceso al bar a prendere un cornetto a mia figlia, ho salutato una inquilina e nemmeno mi ha risposto. Un altro mi ha insultato chiedendomi ‘che cazzo hai da guardare’ quando in realtà stavo semplicemente andando a casa". In casa c’è solo l’acqua ma manca ancora la luce. "Ieri hanno messo lo scotch alla porta e dentro alla serratura, che abbiamo dovuto cambiare" ha detto. "A me una donna ha sbarrato il passaggio aprendo braccia e gambe" è intervenuta la moglie. "Parlano di italiani, chiedono di dare le case prima a loro - ha continuato il marito - ma i miei figli sono tutti nati qui", ha spiegato mostrando i documenti. "Abbiamo paura, non ci vogliono - è intervenuto il figlio 20enne Kliton - Io sono il secondo di 12 figli, mio fratello più grande di un anno si è sposato - ha detto mostrando il salva schermo del cellulare con la foto del matrimonio - Quando usciamo da casa ci deve scortare la polizia, io temo per i miei fratelli piccoli". "Mi auguro che la gente impari a conoscerci, noi siamo gente per bene - ha concluso il capofamiglia - io e mio figlio abbiamo le tessere, lavoriamo regolarmente al mercatino dell’usato. Alcuni vicini sono venuti dicendoci che non avevano nulla contro di noi, ma poi li abbiamo visti giù a protestare". SIT-IN CASAPOUND - Nel blindatissimo sit-in di Casapound in piazza Balsamo Crivelli, Fabrizio Montanini ha intonato lo slogan più volte usato anche per i rom di Torre Maura. "Diritto alla casa, diritto al lavoro. Non ce l'abbiamo noi, non ce lo avranno loro" ha urlato. SIT-IN POTERE AL POPOLO - Oltre dieci le camionette del Reparto Mobile tra via Sebastiano Satta e via Riccardo Zampieri a scongiurare eventuali scontri con il sit-in di Potere al Popolo che nel frattempo ha manifestato in solidarietà dei rom (VIDEO). A loro, che hanno invitato la città di Roma a fare fronte comune contro le strumentalizzazioni politiche e hanno chiesto la rimozione del gazebo di Casapound, sono arrivate contestazioni da alcuni inquilini dei palazzi affacciati ai balconi con trombette. "Il senso è di difendere voi - hanno risposto i manifestanti al megafono - i diritti, il senso che bisogna tutelare chi ha diritto a una casa, prima che cominceranno a prendere voi che ci guardate dai balconi". Le manifestazioni di Casapound e Potere al Popolo si sono concluse senza scontri. La tensione a Casal Bruciato resta comunque alta e i servizi della polizia resteranno immutati anche domani per scongiurare scontri e assalti alla famiglia rom ora nell’appartamento in via Satta.