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Sanità: Regione Veneto a sindacati, nessun boicottaggio su nuovi contratti

AdnKronos

Venezia, 2 mag. (AdnKronos) - La Regione del Veneto respinge "con forza la polemica, circolata a cura di alcuni sindacati dell’area sanitaria, secondo la quale la stessa Regione, assieme ad altre, si sarebbe adoperata per non fare applicare per i dirigenti medici e sanitari del SSN l’incremento contrattuale minimo del 3,48% sulle retribuzioni previsto per tutto il pubblico impiego". La risposta, arriva direttamente dai tecnici dell’Area Sanità e Sociale, con una serie di precisazioni volte a ripristinare la realtà dei fatti: il Veneto, i soldi necessari li ha accantonati, a differenza di altre Regioni. E’ stato presentato un ricorso alla Consulta non certo per ritardare il pagamento, ma per evidenziare una sperequazione. Infatti, per gli altri comparti il Governo Gentiloni aveva previsto le risorse, ma non per la sanità, costringendo le Regioni a caricare il non indifferente peso dei rinnovi contrattuali direttamente sulla quota del Fondo Sanitario Nazionale, che dovrebbe servire per finanziare l’erogazione alla gente dei Livelli Essenziali di Assistenza. Nel merito, l’Area Sanità e Sociale della Regione Veneto ha definito alcune importanti precisazioni: “La ‘colpa’ della Regione sarebbe quella di aver presentato un ricorso alla Corte Costituzionale contro la legge di bilancio dello stato che non prevedeva un finanziamento sufficiente a favore delle Regioni a copertura dei costi del contratto. La sentenza peraltro, come si evince chiaramente dalla sua lettura, ha considerato il ricorso non fondato in quanto le norme impugnate non avrebbero imposto "alle Regioni di assicurare al loro personale e a quello sanitario il medesimo incremento retributivo disposto per i dipendenti delle amministrazioni statali" (ovvero il 3,48% del monte salari)".