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Sgombero campo Rom a Palermo, tra disagi e malumori

AdnKronos

Palermo, 6 apr. (AdnKronos) - (di Manuela Azzarello) "Pensa che ci faranno rimanere qui?". A chiederlo è Jonny, 17 anni, uno dei componenti della famiglia rom di 14 persone che da ieri vive in una villetta confiscata alla mafia di via B.C. 23, una traversa di via Messina Montagne. Ad assegnare a questa famiglia la casa, al momento senza luce e senza acqua e con rifiuti sparsi tra le stanze e il giardino, è stato il Comune dopo lo sgombero del campo di viale del Fante. Siamo a Ciaculli, alla periferia di Palermo, su una strada che da via Montagne sale per 800 metri tra terreni coltivati e qualche casa. Qui vivono una decina di famiglie, una cinquantina di persone, più i proprietari dei terreni che ogni giorno vengono a lavorare. E i rom qui non li vogliono. Ad accendere la miccia è stato l'incendio divampato ieri nella villetta, quando per eliminare una parte dei rifiuti trovati in casa hanno pensato di bruciarli. "Papà non c'era - racconta all'Adnkronos Daniela, 29 anni, una dei nove figli di Slobodan Iovanovich, il capofamiglia - Ho acceso il fuoco perché c'era troppa immondizia ma chiedo scusa ai vicini per averlo fatto". "Non daremo fastidio, mi scuso mille volte per quello che è successo" dice il capofamiglia. Ma per i residenti di via B.C. 23 l'incendio è stato solo un primo segnale di quello che potrebbe accadere.