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Simoni (Human Technopole): "Ambiamo a 200mila genomi l'anno"

AdnKronos

Milano, 28 mar. (AdnKronos Salute) - Lo Human Technopole che si sta insediando a Milano nell'ex area Expo oggi Mind (Milano Innovation District) "sarà un maxi polo di ricerche, il più grande d'Italia, in Scienze della vita, basato sul modello di hub. Quindi con una grande cooperazione con tutto il sistema italiano della ricerca. Per portarlo a regime stiamo mettendo un mattoncino sull'altro. Al suo interno la parte dei dati è una delle più importanti e uno dei sette centri" del Tecnopolo "sarà dedicato alla genomica con una grande capacità di sequenziamento dei genomi e l'ambizione di arrivare a regime anche a 100-200 mila genomi l'anno. Per capire l'enormità, basti pensare che un singolo genoma di un essere umano occupa un terabyte di dati, come 4 telefonini di nuova generazione". A fare il punto, oggi a Milano, in occasione dell'inaugurazione della sede milanese di Confindustria dispositivi medici, è Marco Simoni, presidente di Human Technopole che ha partecipato a un confronto fra esperti sull'impatto e gli scenari futuri delle nuove tecnologie per la salute. "Stiamo costruendo delle casupole di metallo che ospiteranno dei server, necessari per custodire dati molto sensibili", racconta Simoni. "Una parte significativa degli scienziati di Human Technopole non saranno genetisti o biologi ma ingegneri, fisici, matematici. Scienziati computazionali che dovranno inventare e lavorare sia a software che hardware" per poter gestire e analizzare in maniera rapida una mole enorme di dati. "I dati saranno protagonisti", assicura il presidente del polo. Lo ribadisce anche Cosimo Accoto, research affiliate al Mit di Boston, che accenna a quello che potrà essere il futuro, in cui l'intelligenza artificiale avrà un ruolo cruciale. "Stiamo passando da società archivistiche a società oracolari". E presto potrà essere normale "avere case e auto che diventeranno essere stesse dispositivi medici in grado di raccogliere e analizzare dati di salute delle persone. Quello che dobbiamo fare non è solo concentrarci sulla tecnologia ma costruire adesso la fiducia dei cittadini. Senza questo la rivoluzione dovrà attendere".