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Sicilia: edili, odissea su treno dopo sciopero a Roma

AdnKronos

Palermo, 16 mar. (AdnKronos) - Bloccati ‘a tempo indeterminato’ alla stazione di Gioiosa Marea sul treno di linea di ritorno da Roma a Palermo dopo aver partecipato alla manifestazione di Roma di Feneal Filca e Fillea per chiedere infrastrutture adeguate per il Paese. Tempo indefinito che poi sono diventati quaranta lunghi minuti. È accaduto a una delegazione della Fillea Cgil. Il treno ha interrotto la sua corsa all’improvviso, dieci minuti dopo lo sbarco dallo stretto di Messina, per un guasto alla rotaia. “Dodici ore di viaggio Roma-Palermo evidentemente non bastano. Siamo fermi su un binario morto. Questa la drammatica condizione delle nostre infrastrutture- denunciano i segretari generali di FIllea Cgil Palermo e Sicilia Piero Ceraulo e Mario Ridulfo, entrambi sul treno con una delegazione di duecento edili di ritorno dallo sciopero generale - Una beffa. Siamo andati a Roma per protestare per chiedere investimenti per le opere pubbliche e ci ritroviamo in un viaggio trasformato in odissea. Non solo un ritardo accumulato di un’ora, e di quasi due ore all’andata. Non sono mai le 12 ore di viaggio previste. Un tempo già troppo lungo così, che dà la misura delle infrastrutture che in Sicilia sono inadeguate e insufficienti”. “E finché capita con un treno speciale... ci siamo abituati- aggiungono- ma con uno di linea no”. Gli edili sono scesi tutti quanti durante la sosta forzata e hanno inscenato una protesta sui binari con i loro striscioni. “Un viaggio della speranza - aggiunge Davide Patricolo, studente dell’Udu - Dopo essere stati a fianco degli operai edili che protestano, paradossalmente ci troviamo in questa situazione di arretratezza “. Alla ripartenza del treno, Patricolo e Francesco Pisciotta, un altro studente, sono rimasti a terra. “Erano al bar ai servizi igienici perché i bagni in treno dopo la nottata sono infrequentabili - dice la Cgil- Il treno è ripartito all’improvviso e li ha lasciati a terra. Stiamo chiedendo alle Ferrovie di riportarli a Palermo”. Nel treno, di ritorno dalla manifestazione, anche disoccupati e una delegazione del Nidil e della Cgil Palermo.