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Mafia: arresti Dia, in carcere due fiancheggiatori reggente Agrigento
Palermo, 4 mar. (AdnKronos) - Alle prime luci dell’alba, i Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Agrigento, contestualmente all’operazione “Kerkent” della DIA, hanno sottoposto agli arresti domiciliari due fiancheggiatori del noto Antonio Massimino, considerato l’attuale reggente della “famiglia” mafiosa di Agrigento. Il blitz, ordinato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, è stato eseguito da una ventina di carabinieri, supportati da unità cinofile. Le accuse, a vario titolo, sono quelle di sequestro di persona e violenza sessuale, aggravati dal metodo mafioso. Le manette, dunque, sono scattate ai polsi di Gabriele Miccichè, 28 enne di Agrigento, "ritenuto braccio operativo del boss Massimino", dicono gli inquirenti e nei confronti di Salvatore Ganci, 45 enne del luogo, commerciante di autovetture. Per il 50 enne Antonio Massimino è scattata invece, presso la Casa Circondariale dove è attualmente detenuto, la notifica dell’Ordinanza di custodia cautelare in carcere, con l’accusa di aver ordinato un sequestro di persona e di aver commesso una violenza sessuale. I particolari dell’operazione, verranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle 10 presso il Centro DIA di Palermo.