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Mafia: pg processo trattativa, 'assoluzione Mannino non motivata in modo adeguata'

AdnKronos

Palermo, 25 feb. (AdnKronos) - "Siamo di fronte ad una sentenza di assoluzione motivata in modo non adeguato. Ma, soprattutto, la medesima circostanza accusatoria è stata pressoché accolta a carico dei computati in altro processo con il rito ordinario in Corte d'assise". Inizia con queste parole la requisitoria del pg Giuseppe Fici al processo d'appello a carico dell'ex ministro Calogero Mannino, accusato di minaccia a corpo politico dello Stato nello stralcio del processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia. In primo grado Mannino era stato assolto dall'accusa. Mentre nel troncone principale dle processo gli imputati, dal generale Mario Maori al generale Antonio Subranni, fino al colonnello Giuseppe De Donno, sono stati condannati. Secondo il pg "Mannino non si è comportato da persona onesta di fronte alle ipotesi di minacce provenienti da Cosa nostra". E ancora: "A Mannino si contesta il complesso di tutte le minacce ricevute, e le sue interlocuzioni con il maresciallo Guazzelli e con il generale Subranni per salvarsi la vita". "Si contesta anche di avere avviato una discussione riservata con Bruno Contrada, all'epoca ai vertici del Sisde, per affrontare questioni relative alla sua sicurezza. Tutti soggetti opachi, vicini a Mannino, a partire dal generale Subranni da cui partirà l'imput per avviare contatti con Vito Ciancimino e che consentirà poi a Riina di dire 'si sono fatti sotto'". Il processo si svolge, con il rito abbreviato, davanti al collegio presieduto da Adriana Piras. Per il pg Mannino "non si è comportato da persona onesta di fronte alle ipotesi di minacce provenienti da Cosa nostra". L'udienza è stata rinviata al prossimo primo aprile per proseguire la requisitoria del pg.